• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31954
cerca ... cerca ...
BENESSERE ANIMALE

IZSVE: patogeni nei canili, serve sorveglianza "strutturale"

IZSVE: patogeni nei canili, serve sorveglianza "strutturale"

Uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) mette in luce l'incidenza di zoonosi note, potenziali ed emergenti in rifugi per cani e gatti del Nord-Est.

I risultati delle ricercatrici sono scaturiti da un progetto di ricerca corrente e sono pubblicati su Frontiers in Veterinary Science.Frontiers in Veterinary Science.

A delineare il quadro è Alda Natale, direttrice della SCT3 – Padova, Vicenza e Rovigo e responsabile dello studio:  “Nonostante i controlli sanitari effettuati dai Servizi veterinari, ad oggi non esistono piani di sorveglianza strutturati e la gestione quotidiana delle strutture è svolta anche da personale non adeguatamente formato, che può esporsi direttamente a rischi per la salute e operare in modo errato rischiando la diffusione inconsapevole delle infezioni. Per questo motivo è importante utilizzare un approccio condiviso, attraverso la collaborazione fra IZSVe, ASL, operatori sanitari delle strutture e associazioni di volontariato”.

Attualmente, non esistono piani strutturati di sorveglianza, e la gestione quotidiana delle strutture è spesso affidata a personale non adeguatamente formato. Gli esperti sottolineano l’importanza di rafforzare il monitoraggio sanitario, migliorare la formazione degli operatori e implementare programmi di comunicazione del rischio per prevenire la diffusione delle infezioni.

Lo studio è stato condotto tra maggio 2021 e settembre 2022 su 389 gatti e 257 cani ospitati in rifugi dei servizi veterinari pubblici e appartenenti a colonie feline delle province di Padova, Venezia, Rovigo, Vicenza, Verona, Trento e Bolzano, mediante campionamento casuale e utilizzo di tecniche diagnostiche sierologiche, molecolari e microbiologiche. I campioni sono stati raccolti nel contesto del monitoraggio di routine e ripartiti per specie, sesso e classi di età. La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute, ha richiesto il coinvolgimento di medici veterinari dei territori.

Tra i diversi agenti patogeni finiti sotto la lente del microscopio figurano Leptospira spp., Brucella canis, Leishmania infantum, dermatofiti, parassiti gastrointestinali, batteri resistenti agli antimicrobici, Capnocytophaga spp., Bartonella spp., Norovirus, Rotavirus A, Cowpox virus, Mammalian Orthoreovirus, virus dell’Epatite E, SARS-CoV-2 e virus dell’Influenza A.
Nell’ambito della ricerca sono state raccolte informazioni epidemiologiche, anamnestiche e cliniche. Al momento del campionamento la maggior parte degli animali non presentava sintomi clinici (87,9% cani; 84,6% gatti) e solo una minima parte dei due gruppi presentava patologie complesse o multiple (1,2% cani; 2,1% gatti).
I dati di sieropositività rispetto ad alcune zoonosi note, come Leishmania infantum (25% utilizzando cut-off ≥1:40; 3.89% con cut-off ≥1:160) e Leptospira spp. (44,3%) nei cani, e Bartonella henselae (70%) nei gatti, sono risultati in linea con ricerche e studi precedenti.

Zoonoses in dog and cat shelters in North-East Italy: update on emerging, neglected and known zoonotic agents