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RAPPORTO AIFA

Antibiotici: uso umano e veterinario a confronto

Antibiotici: uso umano e veterinario a confronto
Il nuovo Rapporto dell'AIFA mette a confronto l'uso di antibiotici in ambito umano e veterinario. ll consumo medio ponderato negli esseri umani supera quello negli animali produttori di alimenti.
Come previsto dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza, i consumi nazionali di antibiotici presentati oggi dall'Agenzia Italiana del Farmaco, analizza e confronta i consumi in ambito veterinario e in ambito umano, anche per approfondire la correlazione tra i consumi di antibiotici e le resistenze.

Le classi di antibiotici considerate- La parte dedicata all'ambito veterinario- redatta in collaborazione con la Direzione Generale della Sanità Animale- si riferisce al consumo degli antibiotici utilizzati negli animali destinati alla produzione di alimenti, con dati riferibili a tutte le forniture conseguenti a una prescrizione veterinaria (Ricetta Elettronica Veterinaria - REV).
Le classi di antibiotici considerate per il settore veterinario sono quasi del tutto sovrapponibili a quelle del settore umano; ad eccezione dei carbapenemi che rientrano, ai sensi del Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1255, (applicabile dal 2023) nell’elenco degli antimicrobici o dei gruppi di anti-microbici riservati esclusivamente al trattamento di infezioni nell’uomo.

Quantità ad uso umano e uso veterinario- Nel Rapporto si dettaglia il confronto del consumo in tonnellate e del consumo medio ponderato di antibiotici (espresso in mg per kg di biomassa stimata) negli esseri umani e negli animali destinati alla produzione di alimenti. Nel 2023 sono state consumate 1248,5 tonnellate di antibiotici, 597,3 in ambito umano e 651,2 in ambito veterinario.
Il consumo medio ponderato di antibiotici è stato maggiore negli esseri umani (159,6 mg/kg) rispetto agli animali destinati alla produzione di alimenti (104,7 mg/kg).

Ricorso alle varie classi di antibiotici- Da registrare, per contro, la notevole differenza tra i due setting in fatto di classi di antibiotici utilizzate. Mentre le penicilline sono la prima categoria per consumo sia in ambito umano che veterinario (rispettivamente con 106,6 e 31,0 mg per kg di biomassa), per  le altre classi si osservano notevoli differenze, osservabili anche valutando l’incidenza dei due settori sul consumo totale (umano e veterinario) delle varie categorie terapeutiche.

In particolare, mentre il consumo umano ha un maggior peso sul consumo totale di penicilline, fluorochinoloni, macrolidi, altri antibatterici e cefalosporine di terza e quarta generazione, risulta essere maggiore l'incidenza nel consumo veterinario per: sulfonamidi, tetracicline, aminoglicosidi e poliximine e lincosamidi.

Principio attivo- Il primo principio attivo per consumo in ambito umano è rappresentato dall’associazione amoxicillina/acido clavulanico.
Sebbene anche in ambito veterinario vi siano medicinali contenenti l’amoxicillina combinata con l’acido clavulanico, sulla base delle specifiche tecniche fornite dall’EMA, la rendicontazione riguarda solo la componente “amoxicillina”. Quindi, nonostante sia noto che la combinazione amoxicillina/acido clavulanico rappresenta il 3,5% delle confezioni di medicinali veterinari venduti, nella presente analisi i consumi veterinari di amoxicillina semplice e della combinazione, il Rapporto AIFA li aggrega in un' unica categoria (Tabelle 7.4 e 7.5).

Tutti gli altri principi attivi inclusi nella lista dei primi 20 per consumo umano, ad eccezione dell’associazione sulfametoxazolo/trimetoprim e dell’ampicillina, non sono quasi mai utilizzati in ambito veterinario.

Nel settore veterinario l’amoxicillina è seguita in ordine di frequenza da: sulfadiazina (della classe delle sulfonamidi) con 13,2 mg/kg e lincomicina (della classe dei lincosamidi) con 9,5 mg/kg, che presentano invece consumi bassi in ambito umano, pari rispettivamente a 0,05 e 0,2 mg/kg di biomassa.

ANTIBIOTICI_USO_VETERINARIO_NEL_RAPPORTO_AIFA.pdf7.06 MB