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TAR LAZIO

Stupefacenti, il CBD resta fuori dalla Tabella (B)

Stupefacenti, il CBD resta fuori dalla Tabella (B)
Resta sospeso fino al 16 dicembre il decreto ministeriale che, considerando "sostanza attiva" il cannabidiolo, lo vorrebbe classificato come medicinale stupefacente.

Il Tar Lazio ha confermato la sospensione del decreto del Ministero della Salute 27 giugno 2024. La nuova ordinanza dei giudici amministrativi è del 23 ottobre, con la quale hanno accolto la richiesta di sospensione proposta dalla società Sviluppo Srl. Resta pertanto sospeso l'inserimento in Tabella (B) dei Medicinali delle composizioni ad uso orale di cannabidiolo.

Il decreto era entrato in vigore il 5 agosto scorso, ma già a settembre era stato invalidato da un ricorso dei produttori di canapa. Il Tribunale amministrativo, ha quindi accorpato i ricorsi per esprimersi nel merito del contenzioso. Scrivono infatti, nell'ultima ordinanza di sospensione, che "nella piena condivisione di quanto già statuito" l'udienza pubblica del 16 dicembre 2024 tratterà in forma congiunta i ricorsi.

Le pronunce del Tar Lazio segnano l'ennesima intermittenza legislativa in materia. Da tempo, infatti un contenzioso giudiziario contrappone le ragioni degli operatori economici a quelli delle autorità sanitarie propense a considerare il cannabidiolo (CBD) "a tutti gli effetti una sostanza attiva”. La vicenda si trascina, con alterni esiti, dal 2023.

CBD, sospeso l'inserimento in tabella stupefacenti