Gli Stati Membri UE possono versare anticipi maggiorati ai produttori agricoli per l'Ecoschema 1 e per lo Sviluppo Rurale. La deroga è applicabile alle domande 2023.
L'Unione Europea ammette maggiorazioni sugli anticipi versati ad agricoltori e allevatori delle risorse della PAC (Politica Agricola Comune). Si tratta dei pagamenti diretti e dei sostegni allo sviluppo rurale basati sulle superfici e sugli animali. Lo stabiliscono due Regolamenti di esecuzione pubblicati il 20 luglio dalla Commissione Europea. Gli Stati membri vengono così autorizzati, per deroga eccezionale, a finanziare gli operatori che stanno affrontando circostanze avverse sul piano climatico ed economico-finanziario.
Il contesto- Dal 2021, le filiere alimentari sopportano una impennata dei prezzi dell’energia. Inoltre l’invasione russa dell’Ucraina ha avuto un ulteriore impatto negativo sul settore agricolo. I prezzi dei fattori di produzione, come i costi dell’energia, dei concimi e dei mangimi, sono aumentati considerevolmente in tutti i settori agricoli. I prezzi di altri fattori di produzione, come prodotti fitosanitari e trattamenti per la salute degli animali, macchinari e imballaggi, sono aumentati in linea con l’inflazione generale. Ad oggi, osserva la Commissione Europea, "le conseguenze negative sulle rese e sulla qualità dei prodotti alimentari e dei mangimi sono ancora incerte".
Anticipi maggiorati- Per affrontare i problemi di liquidità, gli Stati membri sono autorizzati dalla Commissione a versare anticipi maggiorati per l’anno di domanda 2023 per le misure di sviluppo rurale connesse alla superficie e agli animali. In particolare, potranno versare anticipi fino all’85 % (+10%) per il sostegno concesso nell’ambito dello sviluppo rurale e fino al 70% (+20%) per gli interventi sotto forma di pagamento diretto disaccoppiato, fra quali rientranoi regimi per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali (Ecoschema 1).