La Commissione Europea ha deciso di registrare una iniziativa popolare che chiede una maggiore protezione per i cavalli e una legge che ne vieti la macellazione.
Entro il 22 settembre i promotori dell'iniziativa europea End The Horse Slaughter Age (Mettiamo fine alla macellazione dei cavalli) dovranno raccogliere 1 milione di firme. Se l'obiettivo sarà raggiunto, coinvolgendo almeno sette Stati membri, la Commissione sarà tenuta a decidere se dare o meno seguito alla petizione. In tutti i casi, la Commissione dovrà motivare la sua decisione. Per ora la petizione ha superato il vaglio di ammissibilità ed è stata registrata tra quelle formalmente riconosciute dall'Unione.
"End The Horse Slaughter Age" - Gli organizzatori dell'iniziativa chiedono alla Commissione di proporre un atto giuridico che vieti la macellazione dei cavalli, nonché la loro riproduzione ed esportazione per produrre pelli, cuoio e carne o per fabbricare medicinali o altre sostanze. Chiedono inoltre il divieto del trasporto su lunga distanza di cavalli in tutta Europa a fini di macellazione e la loro tutela dal lavoro eccessivo o da addestramenti estenuanti. Prevista dal trattato di Lisbona l'iniziativa dei cittadini europei risale al 2012. Petizione abrogativa- L'iniziativa "End The Horse Slaughter Age" è classificabile come una "petizione abrogativa", poiché incoraggia il legislatore ad abrogare una norma giuridica specifica, vale a dire a vietare la macellazione dei cavalli e degli altri equini, nonché la loro riproduzione ed esportazione per produrre pelli, cuoio e carne o per fabbricare medicinali o altre sostanze, in modo da portare la normativa sui cavalli in linea con quella relativa ai cani e gatti. I promotori portano l'esempio della Grecia che nel 2020, ha vietato la macellazione di equidi. Disclaimer- La decisione di autorizzare la registrazione è di natura giuridica e non pregiudica le conclusioni finali della Commissione sull'iniziativa, né l'eventuale azione che andrà a intraprendere se l'iniziativa otterrà il sostegno necessario. La pubblicazione non rappresenta nemmeno un endorsement da parte della Commissione.