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LA RISPOSTA

Cereali dall'Ucraina, import impatta sugli Stati Ue confinanti

Cereali dall'Ucraina, import impatta sugli Stati Ue confinanti
Cereali importati in grande quantità e a prezzi economici dall'Ucraina. Gli agricoltori di sei Stati membri confinanti stanno subendo "notevoli perdite finanziarie".

Dopo la caduta delle barriere doganali sulle importazioni di prodotti agroalimentari dall'Ucraina, le importazioni di cereali sono notevolmente aumentate. Si tratta di mais, frumento, colza e semi di girasole. "Queste importazioni stanno avendo un impatto negativo nelle regioni dell'Unione confinanti con l'Ucraina- afferma l'eurodeputata polacca Beata Mazurek che ha chiesto l'intervento della Commissione Europea.

Il fenomeno investe soprattutto Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria,  Polonia,  Romania e Slovacchia. Le grandi quantità di cereali dall'Ucraina, più economiche, "stanno spiazzando i cereali coltivati in loco"- dichiara Mazurek in una interrogazione alla Commissione Europea, denunciado che "a causa della pressione sui prezzi" i cereali di questi Paesi UE "non possono essere venduti e rimangono immagazzinati, con notevoli perdite finanziarie per gli agricoltori".

La situazione logistica e commerciale di questi Stati membri in prima linea viene costantemente monitorata- ha risposto il portavoce della Commissione Janusz  Wojciechowski  Commissione- che riconosce l'aumento "sostanziale" delle importazioni di cereali e semi oleosi. E' stata quindi avviata una raccolta dati per approfondire il mercato di questi sei Paesi confinanti. In particolare, Bruxelles li ha invitati a fornire una valutazione dettagliata dell'impatto dell'aumento delle importazioni da Ucraina sulle attività degli agricoltori.
I dati serviranno a dare "un'eventuale risposta politica".

La Commissione "lavora per migliorare il funzionamento delle corsie di solidarietà (Solidarity Lanes) per ridurre i costi di trasporto e facilitare il movimento dei cereali verso le regioni deficitarie europee. In molte aree- ha concluso il portavoce della Commissione- sono necessari ulteriori miglioramenti e ulteriori investimenti".