In fatto di antimicrobici vietati all'uso veterinario, i Paesi Terzi che esportano nell'Unione animali e prodotti di origine animale dovranno attenersi agli stessi divieti vigenti in Europa.
L'antimicrobico resistenza è un fenomeno internazionale, pertanto cio che sarà vietato nell'Unione lo sarà anche per i Paesi Terzi. Dal 28 gennaio 2022, le autorità ufficiali degli Stati Membri vigileranno sulle importazioni di animali e di prodotti di origine animale per verificare la conformità anche dei Paesi Terzi ai divieti vigenti nella UE.
Sono previsti specifici controlli ufficiali, in via di definizione con un regolamento delegato proposto dalla Commissione Europea. Al riguardo, il Parlamento Europeo ha approvato alcuni emendamenti --volti a modificare il regolamento (UE) 2017/625.
La materia è all'ordine del giorno della plenaria del 15 settembre. Fra i divieti estesi ai Paesi Terzi, figura il divieto di utilizzo di antimicrobici per promuovere la crescita, ma anche il divieto di impiego dei HRAM (Human Reserved AntiMicrobials) ovvero gli antimicrobici che saranno riservati al trattamento nell'uomo e che sono oggetto della mozione Hausling.
TESTO CONSOLIDATO
Emendamenti del Parlamento Europeo
Controlli ufficiali su animali e prodotti di origine animale per garantire il rispetto del divieto di taluni usi degli antimicrobici
NOTIZIE PIU' LETTE
- Dichiarazione congiunta contro l'addestramento coercitivo del cane
- Ecoschema 1, antibiotici: soglia unica al posto della mediana
- Bluetongue in Italia, le indicazioni per gli allevatori
- PSA, in vigore la nuova ordinanza commissariale
- Filippini nuovo Commissario Psa: "Strategia rimodulata"
- PSA, rimodulate le misure per gli allevamenti suinicoli