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ITER IN PARLAMENTO

Equo compenso: sarà norma deontologica sanzionabile

Equo compenso: sarà norma deontologica sanzionabile
Al vertice con il Ministro Orlando, Confprofessioni rinnova le critiche all'equo compenso già manifestate al Parlamento dove prende piede una impostazione che non convince.


Al tavolo del 10 agosto 2021 sulla riforma degli ammortizzatori sociali, il Ministro Andrea Orlando ha toccato anche il tema dell'equo compenso per i liberi professionisti che per tutto il mese di luglio è stato nel calendario di Montecitorio. Secondo il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, l'equo compenso “dovrebbe essere agganciato ad un automatismo che obblighi la Pubblica Amministrazione  ad applicarlo sulla base dei parametri ministeriali, sanzionando quelle amministrazioni che non rispettino l’equo compenso”. Ad oggi invece non ci sono prospettive per una norma che vada in questa direzione.

E' comunque "positivo" secondo Stella il richiamo del Ministro del lavoro all’equo compenso, nonostante sia atteso da anni in assenza di una normativa organica, chiara e compiuta. Ci sta lavorando il Parlamento con la proposta di legge Meloni-Morrone-Mandelli, capofila di una serie di pdl sulle quali Confprofessioni aveva già espresso in audizione le stesse critiche poi manifestate al Ministro Orlando.

La suddetta proposta di legge  - dopo essere stata emendata dalla Camera dei Deputati- il 29 luglio è stata rispedita in sede referente alla Commissione Giustizia. Fra gli emendamenti approvati nel mese di luglio, non c'è quello che avrebbe vincolato anche le pubbliche amministrazioni, e non solo i privati, all'equo compenso. Approvate invece le clausole vessatorie, vale a dire tutto ciò che il cliente non potrà pretendere dal libero professionista, come ad esempio prestazioni professionali aggiuntive a quelle pattuite da eseguirsi a titolo gratuito.

Approvata anche le proposta emendativa che pone in capo agli Ordini professionali l'adozione di nuove norme deontologiche "volte a sanzionare la violazione, da parte del professionista, dell'obbligo di convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dai pertinenti decreti ministeriali".

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