Critiche al Bonus Covid: un ristoro a pioggia che sarebbe stato più efficace lasciare alla gestione in autonomia delle casse. Emendamento per il contributo a fondo perduto.
Il Decreto Agosto (art. 13) rifinanzia, "con grave ritardo", il Fondo per il reddito di ultima istanza e lo "in modo poco efficace". In audizione al Senato sul Decreto Agosto, il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha criticato la gestione dei bonus- Covid ai professionisti iscritti alle Casse. I bonus sono stati finanziati dallo Stato utilizzando il citato Fondo, ma chiedendo alle casse di anticiparne il versamento e di farlo secondo una distribuzione lineare: importi paritetici per tutte le professioni e per tutti i singoli professionisti.
I bonus di marzo, aprile e maggio sono arrivati tardi, la loro corresponsione non ha infatti coinciso con i mesi di riferimento, l'ultimo- quello che indennizza le perdite di maggio- è stato versato a fine agosto. Quanto all'aumento del terzo bonus- da 600 a 1000 euro- Confprofessioni parla di una cifra "leggermente più elevata" rispetto alle soglie previgenti, calcolata sull’effettivo calo del fatturato a cui è comunque condizionata l’erogazione del beneficio.
Sin dal decreto “Cura Italia”, Confprofessioni ha proposto il coinvolgimento delle casse di previdenza private nell’erogazione dei bonus, "dove esistono condizioni reddituali del tutto eterogenee e differenziate e per le quali la crisi sta determinando una polarizzazione ancor più accentuata". Secondo Confprofessioni sarebbe "assai più opportuno che gli interventi di sostegno al reddito siano valutati e ritagliati sulle condizioni particolari di ciascuna professione, valutando le ricadute specifiche sulle condizioni reddituali dei singoli"- una analisi "che solo l’autonomia delle casse di previdenza può garantire".
"Ciò proprio per evitare che le risorse si distribuiscano in modo poco efficace e per concentrarne la destinazione a vantaggio di chi realmente sta pagando il prezzo più duro"- osserva Stella.
Confprofessioni ha inoltre aspramente criticato la scelta di escludere i liberi professionisti dal cosiddetto “contributo a fondo perduto” andato a beneficio solo di imprese, commercianti, artigiani. Una scelta "penalizzante per i liberi professionisti"- ha ribadito Stella chiedendo di emendare il Decreto Agosto "nel senso di consentire ai liberi professionisti iscritti agli ordini professionali l’accesso ai contributi a fondo perduto di cui all’art. 25 del decreto “Rilancio”. Rispetto a questo obiettivo, l’incremento dello stanziamento per l’indennità del mese di maggio sopracitato rappresenta quindi un mero “contentino”- ha affermato.