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CONFPROFESSIONI

Un diritto del lavoro ad hoc per gli studi professionali

Un diritto del lavoro ad hoc per gli studi professionali
Il sistema delle libere professioni non segue le stesse dinamiche del lavoro d'impresa. Audizione di Confprofessioni in Commissione Lavoro. Dare incentivi all'occupazione negli studi professionali. Azzerare il costo del lavoro per i giovani professionisti. Confprofessioni, ascoltata in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha puntualizzato che "in un quadro economico che continua a essere recessivo e sposta ancora una volta in avanti la crescita del Pil, non ci sono margini per una significativa creazione immediata di posti di lavoro "veri".

Le libere professioni danno occupazione a quasi 1,5 milioni di dipendenti e collaboratori di studio, ma questa capacità occupazionale è messa in seria difficoltà dalla crisi economica e dalla mancanza di sostegno allo sviluppo economico degli studi professionali e di incentivi per l'occupazione giovanile. Ne risentono anche le dinamiche occupazionali degli studi regolate dal Ccnl di settore, un settore di cui le politiche del lavoro non sembrano ancora recepire la complessità, rappresentata dalla convivenza storica e strutturale di varie forme di lavoro (lavoro subordinato, collaborazioni coordinate e continuative, partite Iva, praticantato e tirocinio).

"La rilevante presenza di giovani (70% di età inferiore ai 40 anni) e, in particolare, di donne (oltre 88%) nella forza lavoro, le esigenze di flessibilità legate alle dimensioni piccole e medie degli studi professionali e la significativa presenza di altri lavoratori autonomi- si legge nel testo depositato da Confprofessioni- hanno sempre portato ad elaborare proposte atte a superare le problematiche e le rigidità di una regolamentazione che non sempre è riuscita a tener conto delle specificità del nostro mercato del lavoro, che ricordiamo essere in continua espansione". La proposta di Confprofessioni è di "semplificare le procedure relative alla flessibilità in entrata" e di "alleviare il carico regolatorio" che gli studi professionali avvertono come particolarmente pesante.

Come proposta innovativa e di forte impatto in termini di fiducia, Confprofessioni pensa ad un "azzeramento totale del costo del lavoro per un certo periodo di tempo per i giovani professionisti che assumono giovani lavoratori. In questo senso si propone un progetto "Giovani per i giovani". Un neo imprenditore o professionista sotto i 40 anni che assume un lavoratore sotto i 25 anni dovrebbe pagare solamente l'importo netto della busta paga".

Il settore degli studi professionali richiede soluzioni differenti rispetto a quelle di contesti produttivi generalmente considerati dai Governi, dando corso alla nascita di un nuovo diritto del lavoro, che dia maggiori certezze giuridiche alle libere professioni e ai rapporti fra liberi professionisti. Fa eccezione solo la Riforma Fornero laddove ha escluso le professioni ordinistiche dalla presunzione di subordinazione, liberando il libero professionista con Partita IVA dal sospetto di rapporto di lavoro "mascherato".