Su iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, la Giunta Fontana dovrà individuare nel Bilancio 2025-2027 risorse aggiuntive per le cure veterinarie ai meno abbienti.
E' pubblicato sul Bollettino regionale odierno, l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale della Lombardia, nel mese di dicembre, che invita il Presidente Attilio Fontana e l'Assessorato di competenza a individuare "nell’ambito del bilancio di Regione Lombardia fondi necessari per garantire il benessere degli animali d’affezione sostenendo le persone over 65 che si trovino in difficoltà economica nell’affrontare i costi delle cure veterinarie degli animali regolarmente iscritti all’anagrafe degli animali d'affezione”.
L'iniziativa ricade nel “Bilancio di previsione 2025-2027 e prende le mosse dall'inadeguatezza dei sostegni nazionali. Secondo il Consigliere proponente, Onorio Rosati (AVS) i proprietari spendono in media ogni anno circa 1.650 euro per un cane e 1300 euro per un gatto. Per il Consiglio regionale (51 voti favorevoli su 53 votanti) "è necessario un sostegno alle cure veterinarie destinato a tante famiglie che hanno difficoltà ad affrontare i costi spesso molto elevati di farmaci e cure dei loro animali domestici".
L'atto di indirizzo non vincola ad uno stanziamento predeterminato, limitandosi a ricavare i "fondi necessari" dal bilancio preventivo regionale.
A dicembre 2024 il Bonus nazionale per il sostegno alle cure veterinarie è erogato esclusivamente attraverso il Decreto Anziani, recepito a livello regionale, ed è fruibile quindi solo dalle persone over 65 anni con un reddito ISEE inferiore a 16.215 euro. Inoltre, per coloro che non rientrano nella fascia di età over 65 il limite massimo di spesa veterinaria ammesso alla detrazione fiscale è di 550 euro, indipendentemente dal numero di animali che vivono con il contribuente. Il massimo della restituzione ammonta a circa 80 euro all’anno.
Sussidi insufficienti, per il Consiglio lombardo, secondo il quale "rimangono ancora esclusi- si legge nell'ordine del giorno approvato, i contribuenti che non abbiano percepito redditi tassabili ai fini Irpef (disoccupati, inoccupati, possessori di partita iva forfettaria ecc)".