Alla luce dell'attuale situazione epidemiologica il Ministero della Salute ha fornito informazioni e indicazioni per contenere e prevenire la diffusione dell'influenza aviaria.
Con una circolare firmata dai direttori generali
Pierdavide Lecchini (DGSAF) e
Giovanni Rezza, (DGPRE), il Ministero della Salute aggiorna sull'evoluzione dell’influenza aviaria. A livello globale, negli ultimi mesi, la situazione "ha sollevato una certa preoccupazione nella comunità scientifica internazionale su un possibile aumento della trasmissibilità nei mammiferi". La circolare fornisce- con riguardo a HPAI H5N1 nell’avifauna selvatica e in alcune specie di carnivori - alcune indicazioni sulle modalità di gestione dei casi sospetti e positivi e controlli sanitari. La stessa circolare riporta anche indicazioni generali per la prevenzione nell'Uomo, ricordando che "
le persone a rischio sono principalmente quelle a diretto contatto con uccelli malati o pollame, o con le loro carcasse (ad esempio agricoltori, lavoratori agricoli presso allevamenti di pollame, veterinari e operai coinvolti nell'abbattimento)".Aviaria nell'Uomo in Spagna- A settembre 2022 in una regione della Spagna centrale è stato riportato il rilevamento di virus dell'influenza A(H5N1) in due lavoratori asintomatici collegati a un focolaio di un virus influenzale A(H5N1) ad alta patogenicità (HPAI) in un allevamento di pollame2. Il fatto che gli altri 24 dipendenti siano rimasti asintomatici e negativi durante i 10 giorni successivi all’ultimo giorno di esposizione, che anche i due casi confermati positivi non abbiano sviluppato sintomi e che non fossero presenti anticorpi specifici verso il virus A(H5) nelle altre persone esposte
"depone per una sorgente di infezione di tipo ambientale"- afferma la circolare.
Inoltre, nel nord-ovest della Spagna, ad ottobre 2022, è stata confermata la circolazione di un virus influenzale A(H5N1) HPAI appartenente al clade 2.3.4.4b in un allevamento intensivo di visoni da pelliccia.
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Anche se la reale dinamica della trasmissione è ancora da appurare, si ipotizza che il virus si sia diffuso da un individuo all’altro e che sia stato introdotto da volatili selvatici infetti".
Il decesso in Cambogia- In data 23 e 24 febbraio 2023, la Cambogia ha notificato all’OMS due casi di influenza aviaria; il primo caso ha coinvolto una paziente di 11 anni con esito fatale, il secondo il padre del caso indice4. Le analisi genetiche condotte su entrambi i virus hanno consentito di ascrivere l’origine dell’infezione ad un virus H5N1 appartenente al clade 2.3.2.1c; questo clade circola nel pollame domestico in Asia dal 2010 ed è già stato identificato quale responsabile di casi sporadici di infezione nell’uomo. Dall’indagine epidemiologica condotta è emerso che, precedentemente, nel villaggio di provenienza erano stati registrati dei decessi tra il pollame e che la trasmissione del virus è avvenuta verosimilmente per effetto di una contaminazione ambientale (possibile contatto con volatili infetti).
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Ad oggi non si sono verificati eventi di trasmissione interumana in seguito all’infezione della giovane paziente. Si sottolinea che il clade virale identificato quale responsabile del caso umano cambogiano è diverso da quello responsabile del focolaio verificatosi nei visoni spagnoli"- chiariscono Lecchini e Rezza.
In Italia- A partire da settembre 2022, sono stati confermati negli uccelli selvatici 79 casi di positività fra gabbiani (19), alzavole (13), germani (10) e in altri esemplari di rapaci e anatidi6. Diversi altri casi sospetti nei gabbiani sono in corso di conferma presso l’IZSVe. Negli uccelli domestici la situazione è più favorevole, dopo l’ondata epidemica di H5N1 HPAI che ha investito prevalentemente il nordest nell’inverno 2021-2022, con 317 focolai riscontrati negli allevamenti.
Al momento, l’ultimo focolaio nel pollame domestico risale al 23 dicembre 2022, portando a 30 il numero dei casi confermati da settembre dello stesso anno. I focolai sono stati riscontrati principalmente in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Basso rischio di trasmissione all'uomo- Il gruppo di esperti del Ministero della Salute si è riunito in data 27 Febbraio 2023 e ha valutato il rischio di trasmissione del virus aviario all’uomo basso per la popolazione generale e medio-basso per le persone esposte al contatto con uccelli infetti quali operatori dei CRAS, veterinari, allevatori e cacciatori. Gli esperti sono giunti a questa conclusione in considerazione del fatto che il virus responsabile del recente caso umano in Cambogia e i virus circolanti in Europa mantengono ancora un assetto genetico di virus “aviario” molto forte. Inoltre, non sono state ancora evidenziate mutazioni associate con l’adattamento all’uomo né tantomeno è stata segnalata una circolazione inter-umana di influenza aviaria in nessuna parte del mondo.
IL_TESTO_INTEGRALE_DELLA_CIRCOLARE.pdf358.28 KB