• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31274
DGSAF E DGPRE

H5N1, circolare congiunta DG Prevenzione e Sanità Animale

H5N1, circolare congiunta DG Prevenzione e Sanità Animale
Alla luce dell'attuale situazione epidemiologica il Ministero della Salute ha fornito informazioni e indicazioni per contenere e prevenire la diffusione dell'influenza aviaria. 



Con una circolare firmata dai direttori generali  Pierdavide Lecchini (DGSAF) e Giovanni Rezza, (DGPRE), il Ministero della Salute aggiorna sull'evoluzione dell’influenza aviaria. A livello globale, negli ultimi mesi, la situazione "ha sollevato una certa preoccupazione nella comunità scientifica internazionale su un possibile aumento della trasmissibilità nei mammiferi".  La circolare fornisce- con riguardo a HPAI H5N1 nell’avifauna selvatica e in alcune specie di carnivori -  alcune indicazioni sulle modalità di gestione dei casi sospetti e positivi e controlli sanitari. La stessa circolare riporta anche indicazioni generali per la prevenzione nell'Uomo, ricordando che " le persone a rischio sono principalmente quelle a diretto contatto con uccelli malati o pollame, o con le loro carcasse (ad esempio agricoltori, lavoratori agricoli presso allevamenti di pollame, veterinari e operai coinvolti nell'abbattimento)".

Aviaria nell'Uomo in Spagna- A settembre 2022 in una regione della Spagna centrale è stato riportato il rilevamento di virus dell'influenza A(H5N1) in due lavoratori asintomatici collegati a un focolaio di un virus influenzale A(H5N1) ad alta patogenicità (HPAI) in un allevamento di pollame2. Il fatto che gli altri 24 dipendenti siano rimasti asintomatici e negativi durante i 10 giorni successivi all’ultimo giorno di esposizione, che anche i due casi confermati positivi non abbiano sviluppato sintomi e che non fossero presenti anticorpi specifici verso il virus A(H5) nelle altre persone esposte "depone per una sorgente di infezione di tipo ambientale"-  afferma la circolare.
Inoltre, nel nord-ovest della Spagna, ad ottobre 2022, è stata confermata la circolazione di un virus influenzale A(H5N1) HPAI appartenente al clade 2.3.4.4b in un allevamento intensivo di visoni da pelliccia.
"Anche se la reale dinamica della trasmissione è ancora da appurare, si ipotizza che il virus si sia diffuso da un individuo all’altro e che sia stato introdotto da volatili selvatici infetti".

Il decesso in Cambogia- In data 23 e 24 febbraio 2023, la Cambogia ha notificato all’OMS due casi di influenza aviaria; il primo caso ha coinvolto una paziente di 11 anni con esito fatale, il secondo il padre del caso indice4. Le analisi genetiche condotte su entrambi i virus hanno consentito di ascrivere l’origine dell’infezione ad un virus H5N1 appartenente al clade 2.3.2.1c; questo clade circola nel pollame domestico in Asia dal 2010 ed è già stato identificato quale responsabile di casi sporadici di infezione nell’uomo. Dall’indagine epidemiologica condotta è emerso che, precedentemente, nel villaggio di provenienza erano stati registrati dei decessi tra il pollame e che la trasmissione del virus è avvenuta verosimilmente per effetto di una contaminazione ambientale (possibile contatto con volatili infetti).
"Ad oggi non si sono verificati eventi di trasmissione interumana in seguito all’infezione della giovane paziente. Si sottolinea che il clade virale identificato quale responsabile del caso umano cambogiano è diverso da quello responsabile del focolaio verificatosi nei visoni spagnoli"- chiariscono Lecchini e Rezza.

In Italia- A partire da settembre 2022, sono stati confermati  negli uccelli selvatici 79 casi di positività fra gabbiani (19), alzavole (13), germani (10) e in altri esemplari di rapaci e anatidi6. Diversi altri casi sospetti nei gabbiani sono in corso di conferma presso l’IZSVe. Negli uccelli domestici la situazione è più favorevole, dopo l’ondata epidemica di H5N1 HPAI che ha investito prevalentemente il nordest nell’inverno 2021-2022, con 317 focolai riscontrati negli allevamenti.
Al momento, l’ultimo focolaio nel pollame domestico risale al 23 dicembre 2022, portando a 30 il numero dei casi confermati da settembre dello stesso anno. I focolai sono stati riscontrati principalmente in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Basso rischio di trasmissione all'uomo- Il gruppo di esperti del Ministero della Salute si è riunito in data 27 Febbraio 2023 e ha valutato il rischio di trasmissione del virus aviario all’uomo basso per la popolazione generale e medio-basso per le persone esposte al contatto con uccelli infetti quali operatori dei CRAS, veterinari, allevatori e cacciatori. Gli esperti sono giunti a questa conclusione in considerazione del fatto che il virus responsabile del recente caso umano in Cambogia e i virus circolanti in Europa mantengono ancora un assetto genetico di virus “aviario” molto forte. Inoltre,  non sono state ancora evidenziate mutazioni associate con l’adattamento all’uomo né tantomeno è stata segnalata una circolazione inter-umana di influenza aviaria in nessuna parte del mondo.

pdfIL_TESTO_INTEGRALE_DELLA_CIRCOLARE.pdf358.28 KB