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CONFERENZA STATO REGIONI

Piano nutrie, decreto Cingolani al vaglio delle Regioni

Piano nutrie, decreto Cingolani al vaglio delle Regioni
La prossima settimana, la Conferenza Stato Regioni esaminerà il Piano di gestione nazionale della Nutria del Ministero della Transizione Ecologica.

E' all'ordine del giorno del 7 ottobre lo schema di decreto del Ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, recante il Piano di gestione nazionale della Nutria (Myocastor coypus). La Conferenza è chiamata ad esprimere un parere su un provvedimento la cui adozione è richiesta dal decreto legislativo 230/2017. La nutria è infatti una specie esotica invasiva, la cui diffusione richiede l'adozione di misure di gestione con decreto del Ministero dell'Ambiente (oggi della Transizione Ecologica).

In vista del nuovo Piano Nutria (qui il Piano 2018), il Ministero ha svolto un un ciclo di consultazioni, i cui contributi sono pubblicati sul sito mite.gov, insieme al Piano nutria 2020.

Reservoir di leptospira-  Il Piano 2020 analizza gli impatti sull'ambiente e sulle colture della nutria e dedica un capitolo ai problemi sanitari correlati alla diffusione e alla gestione di questa specie.La Nutria può infatti costituire un serbatoio per la diffusione di alcuni parassiti e agenti patogeni, come Fasciola epatica e le leptospire come Leptospira interrogans. La probabilità di trasmettere ad altri tali microrganismi è sostanzialmente legata all’ecologia dei portatori.

Nel Piano si legge che eventuali azioni di profilassi sanitaria andrebbero comunque precedute da indagini volte ad accertare anzitutto la presenza della leptospirosi in un determinato contesto ambientale con
caratterizzazione del sierotipo coinvolto. Andrebbero altresì individuate le popolazioni animali che costituiscono fonte di propagazione e solo nel caso in cui la nutria rappresenti il serbatoio epidemiologico andrebbe definita una strategia d’intervento mirata all’eradicazione dell’infezione.

Ulteriori risvolti sanitari- Le nutrie appartenenti a popolazioni naturalizzate sono considerate animali selvatici, tuttavia anche nel caso in cui non vi sia sospetto che le nutrie siano affette da malattie
trasmissibili, il Piano considera opportuno individuare modalità di smaltimento che forniscano sufficienti garanzie sotto il profilo sia ecologico sia igienico-sanitario.

Inattuabile il controllo della riproduzione- Il controllo della riproduzione non è fra le opzioni del Piano 2020. "Né la sterilizzazione chirurgica, né la somministrazione di sostanze con effetto immunocontraccettivo, allo stato attuale, possano essere utilizzate per il controllo della nutria". Si tratta di una tecnica di controllo che presenta "significativi limiti".
Nel Piano 2020 si spiega che gli interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione, "richiedono rilevanti impegni economici ed operativi, risultano teoricamente applicabili a piccola scala territoriale e su nuclei numericamente molto contenuti ed ecologicamente isolati". Inoltre, "non possono essere utilizzati per il contenimento numerico di popolazioni distribuite senza soluzione di continuità su ampi comprensori, né possono essere applicati alla generalità del territorio italiano interessato da popolazioni". Si tratta quindi una alternativa gestionale non applicabile.

Gabbie trappola in vivo- La cattura in vivo tramite gabbie-trappola rappresenta il metodo preferenziale di riduzione numerica, in virtù della rispondenza a requisiti di buona selettività, efficacia e ridotto disturbo che ne consentono l’utilizzo in tutti i periodi dell’anno e in tutti i territori interessati dalla presenza della specie. Nel Piano 2020 si precisa che la soppressione indolore delle nutrie catturate con il trappolaggio deve avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura, mediante sparo o trasferimento in contenitori ermetici dove vengono esposte al biossido di carbonio ad alta concentrazione.

Le catture e/o gli abbattimenti possono essere attuati dal personale degli Enti parco e delle Riserve, da figure selezionate e appositamente formate dalle regioni secondo un programma approvato da ISPRA e da cacciatori durante l’esercizio dell’attività venatoria regolamentata.

Circa le tecniche utilizzabili per il controllo e la soppressione eutanasica delle nutrie, il Piano rimanda ad una successiva nota di ISPRA.

Iter di adozione- Lo schema di decreto del Ministro Cingolani dovrà essere emanato- sentiti il Ministro delle politiche agricole, il Ministro della salute, le Regioni, le Province autonome
di Trento e Bolzano e l'ISPRA. La bozza sarà esaminata nella riunione della Conferenza Stato Regioni del 7 ottobre.

Esiti consultazione Piano Nutria