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NUOVA LEGGE CONCORRENZA

Agcm, anche la pubblicità sanitaria nel dossier per Draghi

Agcm, anche la pubblicità sanitaria nel dossier per Draghi
Via i limiti alla pubblicità sanitaria e via il vincolo territoriale per il Direttore sanitario. L'Antitrust ha inviato le sue proposte al Governo Draghi.

L'emanazione di una nuova legge annuale sulla concorrenza è stata annunciata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo primo discorso alle Camere. Oggi, l'Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza ha trasmesso un dossier di proposte firmate dal Presidente Roberto Rustichelli.

Nel suo documento, l'Antitrust segnala come tutt'ora valide le critiche formulate a suo tempo su due provvedimenti introdotti dalla Legge di Bilancio del 2019, nei riguardi delle professioni sanitarie. In primo luogo le limitazioni alla pubblicità sanitaria e poi il vincolo territoriale imposto al Direttore Sanitario coincidente con l'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessuna delle due norme - secondo l'Agmc- è volta a garantire prestazioni più sicure a tutela dei consumatori.

Dalla pubblicità alla comunicazione informativa-  L'Antitust sostiene " l’importanza della pubblicità nelle dinamiche concorrenziali, quale cruciale leva competitiva, soprattutto per giovani professionisti, interessati ad accedere e ad affermarsi nell’offerta dei servizi professionali". La disciplina introdotta  dalla Legge di Bilancio 2019, al contrario, "reintroduce ingiustificate limitazioni" e "rende inefficace e inutile lo strumento pubblicitario".
"Non è la pubblicità che garantisce la sicurezza dei trattamenti sanitari- prosegue l'Autorità- quanto piuttosto le misure in tal senso concretamente adottate dai professionisti nell’esercizio della propria attività, misure peraltro imposte dalla disciplina di settore e dalla dovuta diligenza professionale".
Per il Garante della concorrenza, considerare illegittime (come fa la norma criticata) le “comunicazioni informative” che presentino “qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo” implica, di fatto, vietare ogni forma di pubblicità delle professioni sanitarie".

Il vincolo territoriale del Direttore Sanitario- Nuovamente censurata anche la norma che vuole che il direttore sanitario delle strutture sanitarie private di cura sia iscritto all’Ordine territoriale nel cui ambito ha sede la struttura in cui opera. L’Autorità rileva che anche tale previsione costituisce una ingiustificata restrizione della concorrenza nell’offerta dei servizi professionali in ambito sanitario non supportata da obiettive esigenze di interesse generale.
 Al riguardo, è sufficiente rilevare che l’accesso alla professione sanitaria e l'abilitazione sono riconosciuti a livello nazionale, anzi sono aperti anche ai cittadini degli altri Stati Membri in regime di libera prestazione di servizi. Il professionista, infatti, una volta iscritto all’Albo può esercitare l’attività sanitaria su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle normative di settore vigenti in tutto il territorio. Non è chiara pertanto la ratio sottesa alla norma, anzi la stessa- facendo coincidere l’ambito geografico di iscrizione all’Albo con quello di esercizio dell’attività di direttore sanitario-  finisce per segmentare il mercato e introduce ingiustificati vincoli all’esercizio della figura del direttoresanitario.