Nei primi sei mesi di pandemia da COVID-19, l'Ispettorato antifrode non registra un aumento delle irregolarità riconducibili al contesto emergenziale.
Nonostante la crisi epidemica e l'alterazione delle consuete dinamiche della filiera, il settore agroalimentare non ha risentito della congiuntura dal punto di vista delle frodi e delle pratiche sleali. Lo dice l'Ispettorato antifrode (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari -ICQRF) nel suo ultimo rapporto.
Nel periodo febbraio-luglio: "i tassi di irregolarità - sia per le attività ispettive che per quanto concerne le attività analitiche- sono stati in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale". Fra i dati produttivi del periodo: oltre 5 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 11,7 milioni di vaschette di prosciutto; 5,2 milioni di forme di formaggio marchiate e
15 milioni di kg di formaggio grattugiato.
Controlli antifrode concentrati al Nord- Un terzo dei controlli (circa il 33%) si sono svolti nelle Regioni del Nord prevalentemente (il 63% dell’attività ispettiva) in tre macrosettori: (vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario). Il 17% dei controlli dell’Ispettorato si è svolto in Lombardia e Veneto.
Mozzarelle e Parmigiano on line- L’attività di controllo ha riguardato in maniera massiccia il canale e-commerce, visto l’incremento delle vendite online. Nel periodo febbraio – luglio ICQRF ha operato 710 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e ebay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari, fra cui anche mozzarella di bufala campana e parmigiano reggiano.
L’ICQRF aderisce al Piano europeo di controllo sulle vendite e sulla pubblicità “on line” di prodotti alimentari con riferimenti al COVID-19. L’iniziativa è finalizzata a contrastare
l’offerta sul web di alimenti e di integratori alimentari che illecitamente vantano o comunque contengono riferimenti espliciti ad inesistenti proprietà preventive e curative.
Latte bovino e bufalino- Fre le pratiche commerciali sleali, l'Ispettorato ha registrato reclami, la metà dei quali hanno riguardato presunte pratiche sleali sul latte bovino e di bufala.
L'Ispettorato ha chiesto ai segnalanti di fornire ulteriori, specifici elementi, utili all’avvio dei controlli.
Le segnalazioni si riferiscono a modifiche delle condizioni contrattuali da parte di centri di raccolta del latte e di caseifici sia per quanto riguarda i prezzi che i quantitativi pattuiti. In alcuni casi i caseifici ed i centri di raccolta hanno chiesto agli allevatori di ridurre i quantitativi di latte prodotto e di farsi carico dei costi di stoccaggio e congelamento del latte.
Lattiero-caseario ovicaprino- Per quanto riguarda il settore lattiero caseario ovi-caprino, a seguito della grave crisi del 2019 e degli impegni assunti al riguardo dal Governo per
rilanciare il settore, l’ICQRF ha mantenuto un elevato livello di attenzione in tale comparto. A seguito dei controlli svolti tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020
dall’Ufficio territoriale “ICQRF Sardegna”, sono stati segnalati all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato alcuni possibili casi di pratiche commerciali sleali, in particolare l'assenza di contratti in forma scritta, di mancata definizione del prezzo e di indicazione della durata del contratto.
Provvedimenti- Nel periodo febbraio-giugno 2020, sono state comminate 2.182 contestazioni amministrative e depositate 75 notizie di reato all’Autorità Giudiziaria, eseguiti 115 sequestri per un valore di circa 16,7 milioni di euro.
L'ICQRF segnala l’emanazione delle “
Linee guida per la redazione dei Piani di controllo per i prodotti a DOP e IGP della filiera suinicola” con le quali l’ICQRF ha definito regole di base comuni per l’attività di controllo e certificazione in tale settore caratterizzato dall’uso della medesima materia prima nelle fasi di allevamento, macello e sezionamento.
Sei mesi di controlli nella filiera agroalimentareREPORT attività ICQRF febbraio - luglio 2020