Il credito d'imposta sulle cure agli animali da compagnia potrebbe rimanere anche dopo l'emergenza Covid-19. Insieme ad altre misure fiscali.
L'On Francesca Flati (M5S), prima firmataria dell'emendamento per il credito d'imposta sulle cure ai pet, è fiduciosa: "L'abbiamo formulato in modo che sia sostenibile per le casse dello Stato e quindi non risulta particolarmente oneroso. È tra quelli segnalati che dovrebbero essere approvati". La deputata, componente della Commissione Bilancio, si spinge anche oltre e dichiara che il credito d'imposta "potrà diventare anche un test per valutare di estendere la misura anche nel dopo emergenza Covid-19, eventualmente con opportune rimodulazioni".
Ma c'è di più. All'ANMVI, l'On Flati spiega di voler rafforzare ulteriormente questa misura: "Sto valutando se nel corso dell’esame ci sia la possibilità di rendere il credito cedibile a banche ed istituti finanziari. In questo caso si verrebbe a configurare uno strumento forte come quello previsto nell’art. 119 dello stesso decreto Rilancio per il cosiddetto superbonus edilizio al 110%".
Per quanto riguarda la riduzione dell'IVA sulle prestazioni veterinarie, un provvedimento molto atteso, l'On Flati ha presentato una proposta emendativa, sempre al decreto Rilancio, per farla scendere al 10%. "Purtroppo i lavori parlamentari impongono delle scelte - spiega- quindi, dopo aver valutato le tempistiche di conversione del decreto e la difficoltà di applicazione affinché il beneficio arrivi direttamente al cittadino, abbiamo scelto di puntare sul credito d’imposta. Posso assicurare però- conclude-che continuerò a lavorare a queste misure fiscali in un’ottica strutturale, per proporle già nella prossima legge di Bilancio".