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INTERVISTA A MARIO FACCHI

Veterinari aziendali, "indispensabili anche nella pandemia"

Veterinari aziendali, "indispensabili anche nella pandemia"
I Veterinari Aziendali e il ClassyFarm durante l'emergenza Covid-19: li racconta il Presidente della SIVAR Mario Facchi.

Quello del Veterinario Aziendale “È un ruolo sanitario, di pubblico interesse e di rilevanza pubblica. Un ruolo così essenziale che anche in questa fase pandemica continua a essere svolto". Lo dichiara il Presidente della Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito (SIVAR), Mario Facchi, intervistato da AboutPharma rivendicando l'impegno della Società per "una grande operazione culturale, di svolta della professione in allevamento", perchè i Veterinari Aziendali sono molto richiesti dalla filiera, "ma sono ancora pochi".

Un professionista sempre più richiesto- L'elenco pubblico dei Veterinari Aziendali ne conta circa 700, ma il veterinario aziendale – continua Facchi - è un valore aggiunto anche della qualità delle produzioni e sarà sempre più richiesto. Basti pensare alle garanzie di gestione del benessere animale nelle stalle da latte: il prodotto-latte di un allevamento seguito da un veterinario aziendale, sotto il pro!lo del benessere animale, assumerà un valore aggiunto appetibile, premiato dalla filiera, dal mercato e dal consumatore. La Sivar sensibilizza da sempre i colleghi a entrare in questo sistema virtuoso”- aggiunge.

Il sistema ClassyFarm in questa fase- C'è la gestione veterinaria quotidiana degli animali allevati e c'è anche quella della epidemio-sorveglianza i cui dati di prima mano vengono rilevati dal veterinario aziendale per essere inseriti in un database, il ClassyFarm. “Prima della pandemia - spiega Facchi- era in corso una fase operativa, di messa a punto del sistema Classyfarm. Erano previste anche riunioni in presenza, per confrontarci sulle implementazioni progressive, come avevamo fatto per il sistema informativo della ricetta veterinaria
elettronica. Adesso l'emergenza ha complicato le cose, anche se - sottolinea Facchi - dal punto di vista informatico, ClassyFarm è in continuo aggiornamento”. Il sistema di epidemiosorveglianza istituito con il Veterinario Aziendale, "adesso c'è, gli ingranaggi ci sono tutti ma devono cominciare a girare in sincronia. Non è facile - dichiara Facchi - perché si tratta di un motore complesso di cui ClassyFarm è un componente essenziale, come il sistema informatico della ricetta veterinaria elettronica. Un bilancio non è ancora possibile, perché il sistema nel suo complesso si presenta come un edi!cio vuoto, pronto per essere arredato. Lo stiamo facendo, perché è importante”.

Il conflitto di interessi? L'indipendenza professionale del veterinario aziendale "la garantisce lo stesso veterinario aziendale”, risponde Facchi. “Il fatto che l'allevatore ci paghi per la nostra professionalità non è un confitto di interesse, chiariamolo". Diverso sarebbe - spiega il presidente della Sivar - se si piegasse a scopi diversi da quelli per cui va in allevamento tutti giorni e comunque in tal caso non potrebbe nemmeno fare il veterinario aziendale perché su questo ci sono delle norme di legge”.

Ma "un veterinario aziendale che obbedisce alla propria professionalità, che applica le terapie che ritiene corrette, che gestisce gli animali dell'azienda come ritiene sia giusto fare, che lavora bene per il proprio allevamento - sottolinea Facchi - non sarà mai in confitto di interessi, ma sarà un professionista di fducia per tutta la fliera dalla stalla alla tavola”.

E non si creda che il veterinario non debba imporsi qualche volta per far passare strategie sanitarie e gestionali che non vengono subito comprese. "Qualche volta dobbiamo anche scontentare e vincere le prime resistenze. Alla fine però - conclude il presidente della Sivar - l'allevatore apprezza il risultato e cresce professionalmente insieme a noi”.