Anche in questa emergenza per la salute pubblica nazionale, l'allevamento si rivela strategico. Ma attenzione alle sue fragilità.
"La delicatissima fase di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 ha evidenziato il ruolo strategico dell’allevamento nazionale". Lo ricorda il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini, indicando tre ordini di ragioni: -per i risvolti sul piano economico e occupazionale, -per l’importanza degli accorgimenti tecnici che ogni giorno vengono adottati nelle stalle italiane per garantire la produttività degli animali -per assicurare livelli di approvvigionamento di cibi salubri e di alta qualità, la sicurezza alimentare e la minor dipendenza dall’estero.
"Fondamentale" quindi il lavoro e la professionalità degli allevatori italiani. “Il patrimonio ineguagliabile della zootecnia made in Italy – – fonte di biodiversità e unico per specializzazione, distintività, qualità e sostenibilità costituisce un modello non replicabile- dichiara Nocentini - Contribuisce a fornire la materia prima zootecnica necessaria a realizzare prodotti di grande tipicità, sia del prestigioso circuito delle Dop ed Igp, sia di produzioni frutto di tradizioni antichissime e con forte legame con ambienti e territori"
"Nonostante ciò, il sistema delle nostre produzioni di origine zootecnica ha mostrato anche in questo momento di emergenza per il Paese le sue fragilità: ma non bisogna dimenticare che senza il lavoro degli allevatori italiani la nostra autosufficienza alimentare sarebbe andata ancor più in crisi"-prosegue il Presidente di AIA che si appella "a tutti - Istituzioni, componenti delle varie filiere, operatori della comunicazione e comuni cittadini - a sostenere e riconoscere il valore indiscusso della zootecnia nazionale, e la sua indispensabilità".
Da ultimo un moninto: "Chiunque, soprattutto in questo contesto di grave crisi, pone in atto azioni speculative, anche sul piano della disinformazione, è bene si renda conto del danno irreparabile che verrebbe causato al Sistema-Paese ed alla vita di tutti noi se l’allevamento italiano dovesse ridimensionarsi sotto la soglia del livello di sicurezza”.
Le aziende controllate dal Sistema allevatoriale rappresentano n patrimonio di oltre 1.300.000 bovini ad attitudine latte, quasi 400.000 bovini ad indirizzo produttivo carne, 350.000 bufali, 6.000.000 di ovini e 1.000.000 di caprini, che sommati a suini, equini e conigli costituiscono una parte importantissima dell’intera zootecnia italiana.