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'SCIACALLI DEL CORONAVIRUS'

Covid-19: pratiche sleali, Antitrust apre due istruttorie

Covid-19: pratiche sleali, Antitrust apre due istruttorie
Sleali le pratiche commerciali che approfittano dell'emergenza in atto. C'è una norma ad hoc. Antitrust apre due istruttorie.


L'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha avviato due istruttorie nei confronti di Amazon e di Ebay per la commercializzazione di prodotti igienizzanti/disinfettanti per le mani, di mascherine di protezione delle vie respiratorie e di altri prodotti igienico-sanitari.
L'Antitrust - che si è mossa dopo avere ricevuto "numerose segnalazioni" -contesta la presenza di claim che vantano l'efficacia dei prodotti in termini di protezione dal virus Covid-1 e un "ingiustificato" aumento dei prezzi.

Per questi prodotti "le tradizionali forme di commercio sono limitate", pertanto l'Antitrust vigilerà anche su altre piattaforme dell’ecommerce.
Le imprese dovranno comunicare quali misure hanno posto in essere per eliminare slogan pubblicitari ingannevoli e per evitare ingiustificati e sproporzionati aumenti di prezzo.

"Sciacalli del coronavirus"- Oggi il Codacons annuncia un nuovo esposto ad Antitrust, Guardia di Finanza e Polizia Postale dove si chiede di indagare sulle speculazioni a danno dei consumatori. "Ad esempio – spiega l’associazione – ci viene segnalato un ossigenatore pubblicizzato su un sito web come “kit di prevenzione” per contrastare il Covid-19, venduto alla modica cifra di 995,70 euro".“Presentiamo un nuovo esposto ad Antitrust, Guardia di Finanza e Polizia Postale, affinché intervengano per sequestrare le pagine web dove si perpetrano truffe ai consumatori, avviando le dovute indagini nei confronti degli speculatori, e chiediamo alle forze dell’ordine di incrementare i controlli e la vigilanza contro gli “sciacalli del coronavirus” – afferma il presidente Carlo Rienzi.

Prodotti agroalimentari-  Un norma ad hoc contro le pratiche sleali è stata introdotta in campo alimentare: Costituisce pratica commerciale sleale vietata nelle relazioni tra acquirenti e fornitori ai sensi della direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, la subordinazione di acquisto di prodotti agroalimentari a certificazioni non obbligatorie riferite al COVID-19 ne' indicate in accordi di fornitura per la consegna dei prodotti su base regolare antecedenti agli accordi stessi". La norma è contenuta nel Decreto Legge 2 marzo 2020, n. 9, all'articolo 33.

Una puntualizzazione al riguardo è contenuta nella circolare trasmessa il 2 marzo dal Ministero della Salute alle Regioni: la sicurezza alimentare, "continua ad essere garantita secondo le norme vigenti e pertanto eventuali richieste di certificazioni in tal senso e non previste sono da considerarsi inappropriate".

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