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TRIBUNALE DI FIRENZE

Due arresti per concussione dopo l'ispezione veterinaria

Due arresti per concussione dopo l'ispezione veterinaria
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze ha convalidato due arresti domiciliari. Per entrambi, l'accusa è di concussione.


Un impiegato all’Ufficio Veterinaria e Sicurezza Alimentare della ASL Mugello  e un consulente del lavoro sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Firenze per il reato di concussione. Il GIP del Tribunale di Firenze ha convalidato la misura degli arresti domiciliari presso le rispettive residenze.

I fatti- Ad agosto l’Arma aveva raccolto la denuncia di un imprenditore locale al quale era stato richiesto un compenso in denaro, evidentemente non dovuto, a seguito di un controllo effettuato da personale della ASL, fra i quali il pubblico dipendente all’Ufficio Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Azienda.  Nel corso dei controlli, l’imprenditore aveva convocato il suo consulente del lavoro. Al termine del controllo, sanzionato per 4.500 €, gli veniva fatto presente che, stante la gravità di quanto emerso dalle verifiche, avrebbe potuto subire la chiusura del locale ed un ulteriore controllo, da parte di altra Forza di Polizia, per accertamenti con probabili risvolti penali.

Il "salvagente"- Recatosi assieme al suo consulente presso gli uffici della ASL per il disbrigo di altre formalità conseguenti all’ispezione ricevuta, l’imprenditore apprendeva dall’impiegato pubblico, preposto alla trattazione della pratica, che in occasione del controllo gli era stato “lanciato il salvagente”. E successivamente il consulente del lavoro aveva spiegato all’imprenditore che per “il trattamento” ricevuto non poteva bastare un semplice “grazie” ma, per “sanare” la situazione, era necessario ricompensare i controllori. Lui stesso si sarebbe poi occupato di consegnare il denaro, quantificato in una prima fase in tremila euro, al pubblico ufficiale. Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di rilevare come il consulente non solo si sia prestato a fare da tramite nello scambio illecito ma abbia anche esercitato pressioni nei confronti della vittima. A fronte di sanzioni per complessivi 14.800 euro, ne avrebbe dovuto pagare “solo” 4.500.

La denuncia- L'imprenditore decide di consegnare la bustarella richiesta, una somma di € 2.000 all’intermediario, informandone però i Carabinieri, che hanno assistito alla flagranza del reato.

Gli inquirenti precisano che l'arrestato è l’unico dipendente dell’ASL sottoposto ad indagini. (fonte: ilfilo.net)