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IL CASO

Capnocytophaga nella saliva del cane: "non c'è da preoccuparsi"

Capnocytophaga nella saliva del cane: "non c'è da preoccuparsi"
A causa del batterio capnocytophaga presente nella saliva del cane, un proprietario americano ha subito l’amputazione delle braccia e delle gambe.

Il caso Greg rimbalza dalla stampa americana a quella nazionale. E' la storia di un proprietario che nel 2018 "stava per morire a causa di una leccata del suo cane" e che ora non ha più le gambe e le braccia. Ellie, il suo cucciolo di pitbull, gli ha trasmesso il capnocytophaga, "un batterio che si trova comunemente nella saliva di animali domestici come cani e gatti e che, generalmente, è innocuo"- racconta ilfattoquotidiano.it che oggi ha raccontato e commentato la vicenda chiedendo il parere della veterinaria.

Un caso rarissimo- A meno che il sistema immunitario non sia troppo debole, il capnocytophaga non ha conseguenze per l’uomo. Questo sembrerebbe essere alla base della sfortunata vicenda di Greg. Lo spiega anche il Nicola Decaro, professore di malattie infettive negli animali all’Università di Bari. “Il batterio può trasmettersi mediante un morso o più di rado con il contatto ma tende a non causare nulla, se non forme di malattia molto lieve come sindromi influenzali. Solo in rarissimi casi può dare setticemie gravi ma in genere in persone immuno-compromesse o con deficit immunologici su base genetica”.

Negli ultimi anni, un team di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston, collegato alla Harvard Medical School, ha effettuato test e studi dai quali si evince che il batterio sarebbe favorito da una mutazione genetica della persona. “Si tratterebbe di un deficit delle cellule legate alla fagocitosi – continua il professor Decaro – Ovvero cellule del sangue che hanno la funzione di inglobare batteri, distruggendoli. Nella stragrande maggioranza dei casi si formano infezioni localizzate, con questa mutazione invece le cose si complicano ma è davvero raro”.

Quindi, assolutamente niente allarmismo. Negli Stati Uniti il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie riportava, nel 2017, solo 12 segnalazioni, pochissimi casi in Canada, in Italia, come ricorda Decaro, c’è stato recentemente un solo caso isolato. “Si è trattato di un uomo affetto da diabete, immunodepresso e con ipertensione che ha contratto il batterio: questo per dire che servono circostanze molto particolari e rare per arrivare a forme così gravi. Non c’è da preoccuparsi”.

Foto usatoday.com