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SENTENZA QUOTE LATTE

Coldiretti: rischi per le casse dello Stato e per allevatori corretti

Coldiretti: rischi per le casse dello Stato e per allevatori corretti
Le pendenze a cui fa riferimento l’UE riguardano "importi significativi per poche centinaia di soggetti". Rischio pende ora sullo Stato e 32mila allevatori italiani.

Coldiretti commenta la sentenza di ieri della Corte di Giustizia Europea che ha giudicato inadempiente l'Italia per il mancato recupero di circa 1,3 miliardi di euro, una somma non recuperata dagli allevatori sanzionati per avere sforato le cosiddette "quote latte" (sistema oggi non più in vigore).

"La Corte di Giustizia – spiega la Coldiretti – chiede che l’importo sia effettivamente imputato ai produttori che hanno contribuito a ciascun superamento del livello consentito di produzione e sia pagato in tempo utile, dopo notificazione dell’importo dovuto, o in caso di non pagamento nei termini previsti, sia iscritto a ruolo ed eventualmente recuperato con esecuzione forzata".

Secondo quanto riferito all'Ansa, l'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura che gestisce il registro delle quote latte) ha provveduto a notificare le relative cartelle esattoraili e si appresta altresì a procedere con le azioni esecutive, anche se ben 459 milioni non risultano ad oggi esigibili a causa del protrarsi dei contenziosi.

A seguito di tale sentenza, l’Italia – precisa la Coldiretti – si dovrà uniformare alle indicazioni della Corte, esponendosi, in caso di inottemperanza, ad una nuova causa da parte della Commissione che potrebbe comportare una condanna del nostro Paese al pagamento di penali. Una situazione determinata – sostiene la Coldiretti – da una disattenzione nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli allevatori italiani che si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme negli anni acquistando o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro.

Le pendenze a cui fa riferimento l’Unione Europea "riguardano per importi significativi poche centinaia di soggetti che hanno assunto un comportamento che – continua la Coldiretti – mette a rischio le casse dello Stato e fa concorrenza sleale alla stragrande maggioranza dei 32mila allevatori italiani".

La questione quote latte – ricorda Coldiretti – è iniziata 34 anni fa nel 1984 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di un quantitativo massimo nazionale di latte da mungere che poi doveva essere diviso tra i produttori del Paese. Il regime delle quote è stato dismesso nel 2015 e il Ministero delle Politiche Agricole ha avviato iniziative di superamento e valorizzazione del latte italiano.