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DIRETTIVA 2010/63

Sperimentazione, decreto bocciato. Fadda: è modificabile

Sperimentazione, decreto bocciato. Fadda: è modificabile
Quella stessa Commissione Affari Sociali che nella scorsa Legislatura approvava le norme più restrittive, in questa le boccia di netto.

Le norme restrittive introdotte con l'articolo 13 della Legge di Delegazione Europea "condizionano fortemente la possibilità per gli Istituti di ricerca italiani di partecipare a progetti internazionali, non solo di ambito europeo, che prevedano l'utilizzo di animali da laboratorio, con evidenti conseguenze sia sulla credibilità che sullo sviluppo della ricerca italiana".

La Commissione Affari Sociali ha dato parere contrario sullo schema di decreto che recepisce la Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali impiegati per fini scientifici. In netto ritardo sui tempi nazionali ed europei, la Commissione si pronuncia in maniera ancora più severa della Commissione Igiene e Sanità del Senato. Il rinvio al 2017 dell'entrata in vigore di alcuni divieti, previsti dall'articolo 13, "pone in condizione di incertezza quegli studi, anche ricompresi in percorsi internazionali, per il cui risultato atteso sono previsti tempi coincidenti o superiori a tale termine".

I divieti introdotti con l'articolo 13 (con buone possibilità, secondo la Commissione Politiche Comunitarie del Senato di essere passibili di sanzioni per errato recepimento) investono "argomenti nodali per la ricerca, riguardando xenotrapianti e utilizzo di anestesia e analgesia"- fa notare la Commissione di avere precedentemente deliberato di far salva l'esigenza che il Governo si attenga all'obbligo di conformarsi alla normativa europea".

Il sottosegretario Paolo Fadda, intervenuto in Commissione, ha fatto presente che "vi è grande attesa per la definizione dell'iter per adottare il decreto legislativo" e ricordato  che" il ritardo con cui si è proceduto al recepimento della direttiva 2010/63/UE ha determinato, come è noto, l'avvio di una procedura di infrazione, che il Governo auspica di risolvere con l'adozione definitiva dello schema in questione".

Le motivazioni del ritardo accumulato - ha fatto notare Fadda- "conseguono da un diverso approccio, spesso contrastante, che da sempre si è registrato a livello politico e istituzionale in ordine alla tematica in esame e che non ha consentito la possibilità di un punto di equilibrio e di mediazione tale da consentire il recepimento della direttiva nel rispetto dei tempi prescritti". Il  Parlamento e il Governo "hanno individuato mediante l'articolo 13 della legge di delegazione n.96 del 2013 – un equilibrio tra lo spirito e la finalità della direttiva e le misure a tutela della sicurezza animale. È appena il caso di ricordare che al Ministero della salute sono attribuite le funzioni istituzionali sia in materia di sicurezza animale che in materia di promozione della ricerca scientifica a fini della tutela della salute umana".
Il Governo è convinto- " che le «due anime» che sottendono al provvedimento non devono essere considerate in contrasto per finalità, ma invece devono costituire due lati di un medesimo fenomeno che deve vivere in equilibrio e armonia. Anche se ciò può generare il convincimento di un atteggiamento troppo ambizioso, il Governo non può esimersi dall'impegno di recepire la direttiva, sforzandosi di garantire il dovuto equilibrio, auspicando di poter adottare un decreto legislativo con i contenuti più coerenti ai criteri di delega, alla direttiva e quanto più condiviso da tutte le forze politiche".

Dopo aver comunicato che il Governo è favorevole a rivedere la redistribuzione delle risorse da destinare alla implementazione dei metodi alternativi e alla formazione specialistica, Fadda ha ribadito la disponibilità a " valutare eventuali modifiche correttive del testo".