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VERBANIA

La Provincia ai veterinari: “Nessuna multa a chi soccorre"

La Provincia ai veterinari: “Nessuna multa a chi soccorre"
Dibattito sull'ordinanza che limita le cure per gli animali selvatici. Nobili: «E' stata modificata, nulla vieta ai privati di intervenire».
«Gli animali selvatici possono essere soccorsi e curati liberamente da chiunque». È quanto precisa il presidente della Provincia del Vco, Massimo Nobili, ricordando che il regolamento in materia è stato modificato. In seguito alla mancanza di fondi, la Provincia aveva chiuso il servizio per il soccorso e il ricovero, vietando qualsiasi tipo di intervento da parte dei cittadini e invitando a lasciare l'animale ferito «dove si trova perché la natura deve fare il suo corso».

Il provvedimento è stato molto criticato. Al punto che alcuni veterinari avevano fatto presente che prima ancora di rispondere a un'imposizione amministrativa dovevano tenere fede al loro codice deontologico finalizzato «alla conservazione e alla salvaguardia del patrimonio faunistico». E difatti erano intervenuti insieme ad altre persone per mettere in salvo alcuni animali con il timore di beccarsi una multa.

Ora però il presidente Nobili vuole fare chiarezza e sottolinea: «Il regolamento che porta la firma del dirigente provinciale del servizio di tutela faunistica dopo una mia diretta sollecitazione è stato modificato nelle parti contestate. Con questa variazione nulla vieta a qualsiasi cittadino di soccorrere e prendersi cura liberamente di un animale selvatico ferito, senza incorrere in sanzioni o denunce».
Nobili ribadisce ancora che la Provincia non è più in grado di sostenere le spese per i veterinari e l'accudimento aggiunge: «Per problemi di bilancio siamo stati costretti a chiudere il centro recupero animali selvatici. Ai cittadini e ai veterinari che si faranno carico di questo servizio va un ringraziamento». Nel regolamento sono specificati i casi in cui gli agenti della polizia provinciale sono tenuti a intervenire: quando gli animali si trovano in luoghi urbanizzati e possono costituire un pericolo per la sicurezza pubblica e per la viabilità e quando rimangono intrappolati in recinzione e giardini.

Il fatto- Un agente di polizia provinciale vedendo una femmina di stambecco in difficoltà durante un parto difficile è ricorso alle cure di un medico veterinarioal dottor Uberto Calligarich, veterinario di Verbania spesso in conflitto con le scelte della Provincia sugli animali selvatici, che appena interpellato raggiunge subito Macugnaga. Quando arriva, l'animale è stremato. Purtroppo il cucciolo quando viene estratto dal grembo materno è già morto. Ma l'intervento è servito a salvare la madre che è stata presa in cura dalle due guardie provinciali e pian piano riportata alla vita. «Spirito di corpo - commenta Calligarich -. Abbiamo scoperto di aver fatto tutti il militare negli alpini e quando si tratta di animali e ambiente un alpino non può girare la faccia dall'altra parte, anche se viene messo in difficoltà dalle leggi».

La protesta del veterinario - Il veterinario è fermamente convinto che i tagli decisi dalla Provincia siano in contrasto con i principi della legge 157 che tutela la fauna selvatica. «Se dovessimo seguire l'ordinanza della Provincia - spiega - dovremmo lasciare gli animali feriti sulle montagne affinché 'la natura segua il suo corso. Con quale coscienza si può pensare di rimanere a guardare un animale ferito dolorante e terrorizzato senza intervenire per sottrarlo a sicura morte, come vuole la legge nazionale?». Aggiunge ancora Calligarich: «Sto aspettando che la Provincia mi denunci visto che contravvenendo alle sue regole ho salvato una sessantina di animali da sicura morte e ora li ho ricoverati a casa mia».