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CASSAZIONE PENALE

Condanna con multa per aver preso a calci un cucciolo

Condanna con multa per aver preso a calci un cucciolo
La Suprema Corte ha condannato una 63enne al pagamento di una multa, per l’inutile condotta violenta nei confronti di un cucciolo di setter.

La Corte di Cassazione, con la  sentenza 19695 dell’08 maggio 2013, ha confermato  il giudizio di colpevolezza della donna, per le lesioni cagionate volontariamente, colpendo con un calcio il cucciolo di razza setter alla coscia posteriore, “facendolo volare per alcuni metri”.

Il ricorso presentato contro il giudizio di colpevolezza della Corte d’appello di Napoli è stato dichiarato inammissibile e la donna è stata ritenuta responsabile del reato di delitti contro il sentimento per gli animali, condannandola al pagamento di una multa di 2 mila euro.

La terza sezione penale, d’accordo con la Corte partenopea, ha ritenuto legittima la sanzione visto il crudele comportamento della donna "adulta", senza che ne sussistesse la necessità e non avendo nulla da temere dal piccolo cagnolino.

La ricorrente dovrà pagare le spese processuali e dovrà effettuare un versamento di mille euro nelle Casse delle ammende.

La massima: In tema di delitti contro il sentimento degli animali, è legittima la multa a chi colpisce con un calcio un cucciolo di animale senza necessità, configurando una condotta crudele (nella specie, sussiste l’elemento soggettivo del reato ravvisando nella condotta dell’imputata (donna adulta), la sussistenza del dolo avendo la stessa colpito volontariamente con un calcio il cucciolo di cane,senza esserci l’effettiva necessità, non potendo ritenere di potere subire nocumento da un cagnolino così piccolo).