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EXPORT

Vescicolare addio: gli USA riaprono le frontiere ai salumi italiani

Vescicolare addio: gli USA riaprono le frontiere ai salumi italiani
Successo della veterinaria nazionale, dei produttori e del Ministero della salute nelle negoziazioni con gli States.
Aphis (Animal and plant health inspection service) ha deciso che i salumi italiani a breve stagionatura possono sbarcare negli Usa. Bisognerà attendere il 28 maggio, così come rispettare precisi vincoli. Gli stabilimenti di origine dovranno preventivamente essere autorizzati dalle autorità statunitensi e le produzioni dovranno essere accompagnate da un'apposita certificazione veterinaria.

Soddisfatta Lisa Ferrarini di Assica, l'associazione delle industrie delle carni e dei salumi, che da tempo si era adoperata per avviare l'esportazione negli Stati Uniti di importanti prodotti della salumeria italiana. È una svolta che si attendeva da molti anni, dopo la decisione delle autorità sanitarie statunitensi di vietare le importazioni di questi prodotti.

Il blocco statunitense era legato ai timori per la malattia vescicolare dei suini. Da tempo però i piani di eradicazione della malattia vescicolare hanno sortito risultati apprezzabili, tanto che Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, oltre alle province di Trento e Bolzano, sono indenni dalla "vescicolare". Spesso le barriere sanitarie vengono utilizzate a fini commerciali, vincoli che, secondo Assica, comportano per il settore una perdita di circa 250 milioni di euro di mancate esportazioni.

Il Rapporto sull'attività internazionale del Ministero della Salute dà conto dei negoziati per aprire l'esportazione dal nostro Paese dei prodotti a base di carne suina a breve stagionatura e per il riconoscimento della regionalizzazione della malattia vescicolare (macroregione del nord che comprende 9 regioni situate nel nord Italia).

Questo riconoscimento ha previsto una modifica della legislazione statunitense e tempi lunghi. Il solo processo di risk assessment ha richiesto un anno e mezzo, e nel corso del 2012 i contatti si sono intensificati per cercare di trovare un accordo a più breve termine. A fine 2012, le Autorità dell'Aphis avevano comunicato l'adozione di un provvedimento chiamato "federal notice" o "federal act" in vigore nella prima metà del 2013.