• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31280
STATI UNITI

PETA: l’eutanasia “non una soluzione ma tragica necessità”

PETA: l’eutanasia “non una soluzione ma tragica necessità”
Sovrappopolazione di cani in Virginia: l'associazione animalista deve difendersi dalle stime diffuse da una associazione di consumatori.

La Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) è al centro di una virulenta polemica negli Stati Uniti e replica alle critiche con un comunicato in cui spiega perché l'eutanasia degli animali sia una "tragica necessità" in una situazione di emergenza.

L'associazione animalista, molto nota in America grazie a campagne shock e all'adesione di diversi vip, avrebbe ordinato ed eseguito l'eutanasia di 1.647 animali domestici nel rifugio di Norfolk, Virginia. A darne notizia in Italia è stato il quotidiano lastampa.it.

I numeri - Le statistiche sono state promosse dal Center for Consumer Freedom, associazione in difesa dei diritti dei consumatori che più volte si è scontrata con la Peta. Secondo le statistiche nel 2012 il ricovero in Virginia ha ospitato 1110 gatti e 733 cani, di cui sono stati trasferiti presso altre sedi 22 gatti e 108 cani, sono stati reclamati dai legittimi proprietari 2 gatti e 3 cani, mentre 1045 gatti e 602 cani sono morti attraverso eutanasia. Infine, 34 gatti e 7 cani sono stati collocati sotto la voce "Miscellanea". Secondo il Centro, dal 1998 la Peta avrebbe sottoposto ad eutanasia 29.398 animali domestici.

"L'eutanasia è una tragica necessità" - Il portavoce della Peta ha difeso l'associazione affermando che "la maggior parte degli animali che prendiamo in custodia sono rifiutati dalla società, sono aggressivi, su punto di morte, o comunque non adottabili". Quando la campagna contro la Peta mosse i primi significativi passi nel 2009, sul blog ufficiale veniva difesa la scelta dell'eutanasia come un male necessario. Le associazioni che rifiutavano l'uso dell'eutanasia – veniva scritto nel post – finivano per riempirsi subito e dover rifiutare nuovi ingressi. Del resto, "fino a quando gli animali si fanno riprodurre di propria iniziativa e le persone non sterilizzano i loro amici a quattro zampe, i rifugi aperti e le organizzazioni come le Peta devono fare il lavoro sporco della società. L'eutanasia non è una soluzione alla sovrappopolazione, ma, vista la crisi attuale, è una tragica necessità".