• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31280
A ROMA IL PRIMO CASO

Izs del Lazio individua agente infettivo molto aggressivo nei cani

Izs del Lazio individua agente infettivo molto aggressivo nei cani
Il virus è stato individuato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio in 8 carcasse di cani su 160 esaminate.

Astenia profonda, feci acquose miste a sangue, disidratazione importante. Sono i sintomi con i quali negli ultimi mesi sono stati portati in ambulatori e ospedali veterinari di Roma decine di cani di famiglia o provenienti da canili, dove si sarebbe verificato il primo caso. Il sospetto è che si tratti di una forma molto aggressiva di parvovirosi canina o gastroenterite virale dovuta a una mutazione virale mediata da corvi e cornacchie.

Il virus è stato individuato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio in 8 carcasse di cani su 160 esaminate. "Le indagini di laboratorio con esame istologico e isolamento del Dna con la tecnica della Pcr, confermano la presenza di enterite emorragica da Parvovirus canino in 8 cani - spiega il dottor Francesco Scholl - e sono in corso ulteriori accertamenti per caratterizzare il ceppo virale". La parvovirosi canina è trasmessa da un piccolissimo virus altamente infettante e virulento capace di sopravvivere nell'ambiente per lunghi periodi e resistente ai comuni disinfettanti. Il virus si trasmette per via orale o nasale attraverso feci, vomito e urine di cani infetti. Un grammo di feci contiene 13 miliardi di particelle virali.

"Conosciamo tre varianti principali di Parvovirus - chiosa Antonio Lavazza, virologo e morfologo dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna - i ceppi 2A e 2B, comparsi negli anni Settanta-Ottanta, e il più recente 2C apparso nel 2000. Caratteristica del Parvovirus è la tendenza a mutare di continuo per sfuggire alla pressione immunitaria del vaccino. Il focolaio epidemico si spiega da un lato con la presenza di una popolazione canina scoperta dal punto di vista vaccinale, dall'altro con la circolazione del ceppo 2C, molto più virulento degli altri due". (fonte: repubblica.it)