Il benessere degli equidi alla macellazione sarà oggetto di valutazione nel corso dei prossimi audit programmati dal Ministero della Salute. Lo si legge nella nota trasmessa ai Servizi Veterinari dalle Direzioni Generali della Sanità Animale e della Sicurezza Alimentare, in seguito ai riscontri delle attività ispettive effettuate nel corso nel 2011 e nel 2012 nelle strutture di macellazione. Durante tali visite, la nota ministeriale informa che sono state riscontrate "importanti carenze" riguardanti il benessere animale nella catena di macellazione e che in alcuni impianti "si è riscontrata l'assenza di un sistema di impedimento visivo atto ad evitare che gli animali in attesa di essere macellati potessero vedere le operazioni di stordimento e dissanguamento dei capi che li precedono.
La stessa nota, indirizzata anche alla FNOVI e per conoscenza all'AIA e al Ministero delle Politiche Agricole, ricorda che "qualora non sia ragionevolmente possibile stabilire l'identità degli animali", il Regolamento 854/2004 prevede "che essi siano abbattuti separatamente e dichiarati non idonei al consumo umano". La vista ante mortem è un "aspetto fondamentale sia a i fini della rintracciabilità delle carni che ai fini della comunicazione delle irregolarità agli allevamenti di provenienza". Per una corretta e "scrupolosa" identificazione degli equidi, la Direzione ministeriale richiama le Linee guida e il Manuale operativo per la gestione dell'anagrafe degli equidi adottati per decreto, rispettivamente, nel 2009 e nel 2011.
Dalle verifiche effettuate, invece, il Ministero evidenzia che presso gli stabilimenti di macellazione sono stati riscontrati passaporti non conformi al modello di legge, incompleti, contenenti informazioni non corrispondenti all'equide di riferimento, assenza di microchip, compilazioni indaguate del Modello IV e del documento informazioni sulla catena alimentare, carenze strutturali e igienico-sanitarie delle strutture di macellazione e carenze nel benessere animale.
Le Autorità Sanitarie sono quindi sollecitate a verificare e implementare i piani regionali di controllo ufficiali per la filiera degli equidi, incrementando l'attività di supervisione regionale sull'efficacia e l'appropriatezza dei controlli ufficiali e valutando la possibilità che le competenti Autorità locali emanino adeguate procedure operative per l'esecuzione dei controlli ufficiali nei vari settori della filiera.