• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
ZOONOSI

Rabbia: preoccupa la diffusione oltre confine

Rabbia: preoccupa la diffusione oltre confine
Drastica riduzione della malattia in Italia. Le preoccupazioni sono al di là dei confini orientali.
Con l'Ordinanza 10 febbraio 2012- in vigore dal 12 marzo scorso per 24 mesi- il Ministero della Salute mantiene le collaudate strategie di prevenzione e di monitoraggio. Le misure riconfermate sono le stesse del 2009, in quanto rivelatesi efficaci nel ridurre drasticamente i casi di rabbia.

Ma l'Unità di Crisi della Rabbia, a gennaio di quest'anno, ha messo in luce che la malattia è diffusa in molti Stati dell'Est-Europa, ragione per cui Bruxelles sta co-finanziando dei programmi di vaccinazione orale nelle volpi. In Croazia, ad esempio, la malattia ha una diffusione elevata che rappresenta un rischio sia per la Slovenia che per l'Italia. Vanno meglio le cose in Austria dove, nel 2013, non si proseguirà con la vaccinazione delle volpi, ma basterà la sola attività di sorveglianza. Nel 2010 e nel 2011, infatti, l'Austria non ha registrato casi di rabbia. Quanto alla Slovenia, nel 2011 ha effettuato due campagne di vaccinazioni orali nelle volpi, rilevando una immunizzazione delle volpi testate pari al 70%.

Al termine delle campagne vaccinali del 2012, l'Italia valuterà se mantenere una zona di vaccinazione lungo il confine tra Friuli e Slovenia o adottare un piano di emergenza in caso di ricomparsa della malattia lungo l'area di confine italo-slovena. Per decidere quale opzione adottare, fra le due prospettate, l'Unità di crisi ha stabilito che risulterà determinante il mantenimento o meno da parte delle Autorità slovene del piano di vaccinazione nel 2013. Se la Slovenia decidesse di non dare seguito al piano di vaccinazione nelle volpi nel 2013, l'Unità di crisi potrebbe considerare l'ipotesi di preparare un piano di emergenza che preveda la vaccinazione immediata di un determinato territorio qualora venissero accertati nuovi casi di rabbia. Se invece la Slovenia proseguirà con la vaccinazione orale nelle volpi nel suo territorio, lungo il confine, in particolare nelle provincie di Trieste, Gorizia e parte di quella di Udine si valuterà di mantenere un'area di vaccinazione per un numero di esche stimato in circa 100 mila unità/anno su un territorio di circa 1500 kmq.

In Italia, l'ultimo caso accertato rimane quello individuato a febbraio del 2011 in Provincia di Belluno. Dal 2008 sono stati diagnosticati 287 casi di rabbia in animali, di cui 58 in Friuli Venezia Giulia, 216 in Veneto, 8 nella Provincia autonoma di Trento e 5 nella Provincia autonoma di Bolzano.

pdfORDINANZA 10 FEBBRAIO 2012.PDF14.21 KB