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OLIMPIADI DI SOCHI

Uccisione di randagi: la UE farà il punto sulle strategie

Uccisione di randagi: la UE farà il punto sulle strategie
Soppressione di randagi per i giochi olimpici di Sochi. Dopo il caso Romania, la Commissione Europea ribadisce il proprio perimetro d'azione: "Non è legittimata a richiedere alle autorità russe alcun intervento". Dal Commissario alla sanità Tonio Borg un richiamo all'appartenenza all'OIE. E un annuncio.
Si deve all'iniziativa dell'Eurodeputata On Cristiana Muscardini l'interessamento del Commissario Tonio Borg al caso delle Olimpiadi Invernali di Sochi, in Russia, dove secondo le denunce delle associazioni protezioniste si è svolta una "feroce campagna di sterminio nei confronti dei randagi".  Rispondendo a nome del Presidente Barroso, Borg ha premesso che "la Commissione è consapevole del fatto che in alcuni paesi il controllo della popolazione di cani randagi può rappresentare un problema" e che la materia "non è tuttavia disciplinata dalla normativa dell'UE".
"La Commissione è ancora meno legittimata ad intervenire in tale materia quando i dati si riferiscono a paesi terzi come la Russia.

OIE e UE- Nella risposta si menziona l'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), che -con il sostegno degli Stati membri dell'Unione europea e della Commissione - ha adottato una serie di orientamenti internazionali per il controllo delle popolazioni di cani randagi. "Tali orientamenti- spiega Borg-  sottolineano il ruolo centrale delle agenzie governative locali nel garantire l'applicazione della normativa concernente la proprietà dei cani e indicano gli organismi incaricati di elaborare e realizzare opportuni interventi formativi per regolamentare la cattura, il trasporto e la detenzione dei cani, nonché per definire criteri minimi relativi ad alloggio e cure. Tali orientamenti sottolineano altresì la necessità di adottare misure parallele per tenere sotto controllo le popolazioni di cani randagi e raccomandano di procedere all'abbattimento nel modo meno crudele possibile e soltanto ove necessario, dato che tale pratica non costituisce una strategia sostenibile se impiegata in modo isolato".
"Spetta tuttavia alla Russia, in quanto membro dell'OIE, valutare il modo più opportuno per applicare tali orientamenti nel proprio contesto nazionale. La Commissione non è dunque legittimata a richiedere alle autorità russe alcun intervento in materia"- è la conclusione.

Piattaforma regionale dell'OIE sul benessere degli animali in Europa- In occasione della sessione generale dell'OIE svoltasi nel maggio 2013, la piattaforma regionale dell'OIE sul benessere degli animali in Europa "ha convocato la prima riunione del gruppo direttivo due mesi fa a Parigi ed ha adottato un piano d'azione per il periodo 2014-2016. Il controllo della popolazione di cani randagi è uno dei tre temi principali,- per il 2014 è previsto un seminario sulle strategie nazionali per affrontare tale questione. Posso aggiungere- ha scritto il Commissario Borg-  che la Russia, in qualità di membro del gruppo direttivo, è attivamente coinvolta in tale iniziativa. La Commissione europea è inoltre fortemente impegnata a sostenere i lavori della piattaforma, che ritiene saranno essenziali per agevolare la messa in pratica degli standard dell'OIE".

La materia non è disciplinata in ambito Europeo. La questione è stata sollevata in occasione della prima Conferenza Europea sul benessere degli animali da compagnia, che si è svolta l'anno scorso a Bruxelles. Dal consesso non emerse una indicazione per una iniziativa legislativa. Analoga risposta venne fornita dalla Commissione Europea sul caso Romania. Ma questa volta, la Commissione annuncia iniziative comunitarie.

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