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ALMALAUREA

Veterinari, guadagni ‘decisamente sotto la media’

Veterinari, guadagni ‘decisamente sotto la media’
La XVI indagine occupazionale di Almalaurea disegna un quadro desolante. Scende il tasso di occupazione dei laureati in medicina veterinaria. A un anno dalla laurea, i guadagni sono i più bassi: 664 euro, a cinque anni "decisamente inferiori alla media": 1.199 euro. Elevate le differenze di genere in veterinaria. Permane il divario Nord-Sud.

Fra i sei gruppi disciplinari considerati da Almalaurea, la laurea a ciclo unico in Medicina Veterinaria (gruppo 'agrario' nella classificazione utilizzata nel Rapporto) registra un tasso di occupazione "in diminuzione rispetto alla precedente rilevazione". Il tasso di occupazione dei laureati veterinari (49%), registra un calo di 3 punti percentuali rispetto all'indagine di un anno fa.
Il calo si conferma - e peggiora -di uno 0,5% se si guarda agli esiti occupazionali a cinque anni dal conseguimento del titolo: sul medesimo collettivo (agrario - che comprende i soli veterinari; architettura, chimico-farmaceutico -con i soli farmacisti- giuridico, letterario e medico) la veterinaria registra un tasso di occupazione in discesa di 3,5 punti rispetto alla medesima indagine dello scorso anno.
Per Almalaurea sono considerati "occupati" i laureati che dichiarano di svolgere un'attività lavorativa retribuita, purché non si tratti di un'attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione): dalla definizione si deduce pertanto che il percepimento di un reddito è condizione necessaria ma non sufficiente per definire un laureato occupato.
Anche utilizzando la definizione di 'occupato' adottata dall'ISTAT, il tasso quinquennale di occupazione dei veterinari cresce di soli 9 punti e - rispetto alla precedente rilevazione, "risulta in calo di 2 punti (stesso punteggio per i farmacisti mentre è in aumento di oltre 6 punti percentuali tra i laureati del gruppo medico). Per l'ISTAT "sono considerate occupate le persone con più di 15 anni che nella settimana a cui si riferisce l'intervista hanno svolto almeno un'ora di lavoro retribuita. E' occupato anche chi ha lavorato almeno per un'ora presso la ditta di un familiare senza essere retribuito".

Guadagni- Elevati i guadagni rilevati ad un anno tra gli occupati dei gruppi medico (1.241 euro) e farmaceutico (1.133 euro in media). Nei restanti percorsi disciplinari le retribuzioni sono invece decisamente inferiori, non raggiungendo neppure i 1.000 euro (giuridico: 780, architettura: 710 euro e veterinaria: 664 euro, che corrispondono a -18% e rispetto alla precedente rilevazione.
A cinque anni dalla laurea, sono "decisamente inferiori alla media le retribuzioni dei laureati in veterinaria (1.199 euro), architettura (1.127) e nel gruppo giuridico (1.123).
Per un dato migliore occorre rifarsi all'analisi longitudinale, condotta sui laureati 2008; solo allora il quadro migliora: tra uno e cinque anni, le retribuzioni aumentano. L'incremento "è particolarmente accentuato tra veterinari, medici e architetti, che vedono i propri guadagni aumentare, rispettivamente, del 62, del 41% e del 31%.

Differenze di genere - A livello di gruppo disciplinare la situazione, seppur sempre a favore degli uomini, è diversificata; il differenziale di genere è ridotto tra veterinari (+1 punto) Analogamente a quanto rilevato negli anni passati, a livello complessivo le differenze in termini occupazionali fra uomini e donne paiono contenute. A cinque anni dalla laurea, i vantaggi della componente maschile sono confermati in tutti i percorsi disciplinari. Più nel dettaglio, il vantaggio degli uomini rispetto alle donne risulta particolarmente ampio tra i veterinari (+8 punti) e tra i giuristi (+7 punti).

In termini reali le retribuzioni sono scese nell'ultimo anno del 5,5% per gli uomini e di quasi il 7% per le donne. Le differenze di genere, sempre a favore degli uomini, sono confermate in tutti i percorsi disciplinari ed in particolare tra i veterinari e i giuristi. Se si focalizza l'analisi, sui soli laureati che lavorano a tempo pieno, le differenze di genere si riducono pur restando a favore degli uomini: il differenziale si attesta al 32% per i laureati in veterinaria, al 16% per gli architetti, al 13% per i giuristi; inferiore alla media tra farmacisti (5,5%) e medici (3%).

Anche a cinque anni dalla laurea, le differenze di genere persistono, sempre a favore della componente maschile; il divario di genere è massimo tra i laureati del gruppo giuridico (+31,5%, 1.357 contro 1.032 euro), superiore alla media tra i veterinari (+17%, 1.468 contro 1.250 euro) e i medici (+15%, 2.170 contro 1.882 euro), mentre è più contenuto tra i laureati architetti (+7%) e farmacisti (+6%). Anche in tal caso, però, il divario di genere si riduce se si concentra l'analisi sui soli laureati che lavorano a tempo pieno, ma resta massimo tra i laureati del gruppo giuridico (+31,5%, 1.357 contro 1.032 euro), superiore alla media tra i veterinari (+17%, 1.468 contro 1.250 euro) e i medici (+15%, 2.170 contro 1.882 euro), mentre è più contenuto tra i laureati architetti (+7%) e farmacisti (+6%).

Differenze geografiche- Il divario Nord-Sud, seppure con intensità variabile, è confermato in tutti i percorsi disciplinari in esame, raggiungendo quota 32 tra i farmacisti, 29 punti tra i veterinari, 21 tra gli
architetti. Il differenziale territoriale evidenziato a cinque anni è confermato in tutti i percorsi di studio: il divario oscilla tra i 13 (architetti) e gli 8 (veterinari) punti percentuali.

Stabilità lavorativa- Ad un anno dal titolo, la maggiore stabilità lavorativa è registrata fra gli occupati veterinari e medici (riguarda, rispettivamente, il 58 e il 44,5% degli intervistati; per entrambi in aumento considerevole rispetto alla precedente rilevazione), e ciò si associa soprattutto all'ampia diffusione di attività a carattere autonomo (55 e 41,5%, rispettivamente, contro il 23% registrato per il complesso della popolazione in esame). A cinque anni dal conseguimento del titolo, il livello di stabilità aumenta e raggiunge l'86% tra i veterinari. Rispetto alla precedente rilevazione a cinque anni, la stabilità lavorativa è aumentata in particolare tra i laureati del gruppo medico (+10 punti), tra i veterinari (+5 punti) e tra gli architetti (+3 punti).
Il 41% dei veterinari svolge la professione nel proprio settore.

Senza contratto- Analogamente allo scorso anno, tra architetti, giuristi e veterinari è significativa la presenza di lavoratori senza contratto (24, 23 e 16%, rispettivamente); per i veterinari la quota è stabile rispetto all'ultima indagine. L'ipotesi è che si tratti del primo passaggio verso l'avvio di un'attività libero professionale.

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