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PRIMA CONFERENZA EUROPEA

Animali da compagnia: quale valore aggiunto per la UE?

Animali da compagnia: quale valore aggiunto per la UE?
Una legislazione per cani e gatti? La Commissione UE deve prima valutarne costi e benefici. Alla 1° conferenza sugli animali da compagnia si valuta l'opportunità di una normativa comunitaria. Gaetana Ferri (MinSal): una rete di controllo europea contro il traffico di cuccioli. L'Italia chiede trasparenza sui trasferimenti di randagi fra Paesi UE.
E' stato Alberto Laddomada a chiarire stamane a Bruxelles i contorni giuridici in cui si muove la Commissione Europea. Alla conferenza The welfare of dogs and cats in the EU - "Building a Europe that cares for companion animals" emerge che l'indicazione dell'animale da compagnia come "essere senziente", introdotta dal Trattato di Lisbona, non basta ad attivare il legislatore comunitario, "che si rivolge a milioni di cittadini e deve valutare i benefici e i costi di ogni intervento normativo".

C'è poi una gerarchia di rapporti fra la Commissione e gi Stati Membri, basata su equilibri di reciprocità e sussidiarietà, di armonizzazione e di autonomia nazionale.

Oggi l'Unione Europea ha normato l'ambito degli animali da compagnia esclusivamente per i movimenti a scopo non commerciale (Pet passport) e per scambi e importazioni a scopo economico. Oltre alle precauzioni sanitarie in conseguenza della libera circolazione dei proprietari (es. vaccinazione contro la rabbia) e alla recente estensione del Regolamento 1/2005 sul benessere al trasporto, nel campo degli animali da compagnia la normativa comunitaria non ha prodotto complessivamente lo stesso sforzo regolatorio che caratterizza il settore degli animali da reddito. Il funzionamento del mercato comunitario e la sicurezza alimentare rappresentano senza dubbio quel "valore aggiunto" che giustifica l'impegno legislativo della Commissione Europea.

Questa mattina, la conferenza ha tuttavia ricordato la dichiarazione con cui la Commissione Europea si è impegnata a fare una valutazione d'impatto di una legislazione sugli animali da compagnia, in considerazione del loro valore sociale (si pensi al progetto Callisto) e della necessità di analizzare le implicazioni sanitarie del randagismo. Un altro passo avanti è la nuova proposta di regolamento della sanità animale (Animal Health Law) che per la prima volta include gli animali da compagnia nel nuovo quadro legislativo in via di adozione.

Allevamento, commercio via internet, pubblicità sulla compravendita, traffici illeciti, garanzie sanitarie, benessere animale e una crescente sensibilità post-rurale sono i fattori che hanno determinato la Commissione alla conferenza odierna, ma ancora non ad una legislazione specifica di livello comunitario. Fra le esperienze nazionali, Gaetana Ferri (Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute italiano) ha illustrato le norme vigenti nel nostro Paese e concluso con tre messaggi chiave alla platea: 1) realizzare una rete fra stati membri per il controllo dei traffici illegali, di cui il Ministero non possiede dati, in quanto coperti da segreto istruttorio, ma dei quali ha piena consapevolezza e contro i quali vige un regime sanzionatorio penale; 2) realizzare una anagrafe centralizzata, facendo perno su identificazione e rintracciabilità per avere un quadro attendibile della popolazione animale posseduta e commercializzata; 3) fare luce su un fenomeno che richiede attenzione e trasparenza e che riguarda gli spostamenti fra Paesi UE di randagi.

I lavori della conferenza sono in corso fino a tutto il pomeriggio e trasmessi in diretta streaming, come da programma pubblicato sul sito ufficiale.

Animali da compagnia nella UE: rischi e benefici economico-sanitari