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AUDIZIONE PARLAMENTARE

Regolamento cani e gatti, Fnovi chiede "modifiche sostanziali"

Regolamento cani e gatti, Fnovi chiede "modifiche sostanziali"
E' una proposta "debole" secondo la Fnovi la proposta di regolamento sul benessere dei cani e dei gatti. La proposta è "troppo orientata alla tutela della libertà di commercio".

La Commissione Politiche Europee della Camera sta vagliando - come tutti i Parlamenti degli Stati Membri- la prima proposta della storia della UE per una regolamentazione armonizzata europa sul benessere dei cani e dei gatti allevati o detenuti in allevamenti, negozi e rifugi. Per il contrasto alle movimentazioni illecite, la proposta di regolamento punta sulla tracciabilità attraverso banche dati nazionali, interoperabili, per l'identificazione e la registrazione obbligatorie dei cani e dei gatti.

Secondo la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (Fnovi)"il testo e gli allegati contengono numerose criticità e nel complesso la proposta risulta debole". In audizione parlamentare, per voce della consigliera Carla Bernasconi- la proposta di regolamento della Commissione è "solo apparentemente finalizzata a tutelare il benessere di cani e gatti, essendo eccessivamente orientata alla tutela della libertà di commercio".

La Fnovi ravvisa "imbarazzanti elementi sulla salute" e cita su tutti che "per prevenire determinate condizioni patologiche correlate alla riproduzione nelle cagne e gatte fattrici, come la piometra, dovrebbero essere consentite fino a tre gravidanze consecutive, seguite da un adeguato periodo di recupero". La proposta,"manca l’obiettivo dichiarato".
I requisiti minimi di benessere dei cani e dei gatti allevati sono settati su "un livello bassissimo" di tutela, demandando agli Stati Membri di legiferare le sanzioni: questa impostazione "fa prevedere grandi differenze tra le norme dei diversi Paesi"- afferma la Federazione.
La proposta "manca di forza" in ambiti come le mutilazioni a fini estetici e la selezione genetica di tratti che possono creare sofferenza agli animali "limitandosi a prevedere che gli allevatori si impegnino a limitare le conseguenze negative della selezione".  Sempre per motivi commerciali, la Federazione stigmatizza che "neppure i Paesi terzi siano obbligati a rispettare le norme a protezione della salute degli animali.

In conclusione, la Fnovi ritiene la proposta di regolamento della Commissione "di scarsa se non di nulla utilità ed efficacia". Il testo, quindi "richiede modifiche sostanziali".

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