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TASK FORCE, REPRESSIONE E PREVENZIONE SU CANILI LAGER

TASK FORCE, REPRESSIONE E PREVENZIONE SU CANILI LAGER
Decine di ispezioni, sequestri e interventi non solo nei canili, ma anche alle manifestazioni con cavalli. La task force per la tutela animale del Ministero della Salute ha fatto questa mattina il bilancio di un anno di attività ispettive e repressive nei canili lager. Raimondo Colangeli: cogliere l'occasione della riforma della 281 per valorizzare il ruolo del libero professionista nel canile rifugio.

Decine di ispezioni, sequestri e interventi non solo nei canili, ma anche alle manifestazioni con cavalli. La task force per la tutela animale del Ministero della Salute ha fatto questa mattina il bilancio di un anno di attività condotte da 10 veterinari specializzati con l'ausilio dei carabinieri del NAS.

"Si sono fatte emergere situazioni legate ai canili del business malavitoso, con utilizzo di soldi pubblici"- ha dichiarato il Sottosegretario Francesca Martini. In un anno di attività il Ministero della Salute ha dato un messaggio di presenza che va oltre la normativa, con interventi di repressione nei casi di illegalità, di richiamo alle Regioni, Province, Comuni e ASL e "di supporto per la parte sana del Paese".

L'Unità operativa del Ministero della Salute ha indagato in zone dove è più alta la percentuale di randagismo, in Sicilia, Puglia e Campania. Gli interventi sono volti a verificare il coretto utilizzo dei fondi pubblici, a definire programmi di miglioramento con successivi sopralluoghi per verificare che le misure indicate dalla task force siano effettivamente poste in essere. Il Ministero della Salute si è costituito parte civile in un caso, quello del canile di Cicerale (ora svuotato) e anche si costituirà parte civile nel palio di Ronciglione.

Un censimento dei canili sanitari e rifugi in Italia indica circa 900 strutture, ma molte sono quelle sommerse. "La presenza di un veterinario libero professionista nella struttura rifugio- commenta a nome dell'ANMVI Raimondo Colangeli, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa-rappresenterebbe una ulteriore garanzia di rispetto di standard di tutela e benessere. Ci auguriamo che sia possibile consolidarla nella legislazione in occasione della riforma della 281". 

Quello della task force è anche un ruolo di "educazione del territorio arretrato", fatto di sopralluoghi e verifiche, e di monitoraggio rispetto alle segnalazioni di maltrattamento, molte delle quali inviate alla casella tutela.animale@sanita.it dove sono stati segnalati circa duemila casi di reato in danno agli animali: canili lager, avvelenamenti , corse clandestine con cavalli, palii non in regola, ecc. Allo scopo è attivo anche un telefono diretto 06 59944035, dove possono chiamare privati , associazioni, istituzioni ecc.

L'esperienza della Task Force, documentata con filmati e testimonianze, fa emergere una frattura fra gli attori coinvolti nella gestione del randagismo e dei canili: Regioni, Sindaci, Veterinari Asl, Responsabili dei canili e Associazioni protezionisti, che dovranno impegnarsi in un lavoro di sempre maggiore raccordo. Auspicabile anche una sempre maggiore sinergia con la magistratura sul maltrattamento degli animali e un'azione costante di sensibilizzazione del pubblico.

A questo riguardo il Ministero ha parlato di una vera e propria "censura sociale" che va rafforzata alimentando la condivisione pubblica del valore del rispetto animale e la consapevolezza della punibilità penale del maltrattamento. Decisiva la sensibilizzazione delle autorità locali, fondamentale l'ascolto sul territorio che ha portato la Task Force a decine di tavoli di coordinamento territoriale e collaborazioni con le Regioni.