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CASTAGNARO: IL NUMERO DEI VETERINARI SCENDERA’

Il futuro è nella filiera alimentare. Lo sostiene il Preside della Facoltà di Veterinaria di Padova, Massimo Castagnaro, in una intervista al Gazzettino in cui spiega perché è sbagliato paragonare i numeri delle facoltà italiane a quelli di altri Paesi, che il tirocinio post-laurea è un'idea "vecchia" e che il grande numero di medici veterinari è dovuto agli anni in cui non esisteva il numero programmato.

La figura del medico veterinario come garante della sicurezza alimentare dei consumatori rappresenta "il vero settore lavorativo del futuro". Lo sostiene il Preside della Facoltà di Veterinaria di Padova, Massimo Castagnaro, in una intervista al Gazzettino in cui afferma: "la sanità pubblica non solo quella strettamente legata al servizio sanitario nazionale, ed in modo particolare il settore della sicurezza nella filiera alimentare, ha grandissime potenzialità".

Castagnaro, da poco nominato ai vertici dell'Anvur, aggiunge che la figura del medico veterinario clinico "generalista" in Italia non ha attualmente sbocchi professionali, per questo, a Padova, da qualche anno viene proposto un percorso volto alla conoscenza della sicurezza alimentare, una iniziativa scelta da quasi la metà degli studenti. "Per chi rimane invece ancora convinto della scelta clinica- aggiunge- prospettiamo la possibilità di percorsi post-lauream di specializzazione europea, in college europei di specialità.

L'idea di un tirocinio postlaurea obbligatorio "è vecchia", afferma Castagnaro e "deriva da una visione della didattica dei corsi di laurea in Medicina Veterinaria così come veniva fatta diversi anni fa. Attualmente gli studenti a Padova devono fare un tirocinio obbligatorio di 45 crediti (1125 ore) suddivisi in gruppi di 4 studenti, in modo tale da fornire loro le abilità necessarie per il primo giorno di lavoro ("day one skill"). Infine, oltre che nelle strutture della Facoltà (Ospedale Veterinario), molte delle ore di tirocinio vengono già svolte presso strutture private o liberi professionisti convenzionati sotto la diretta verifica degli organismi competenti della Facoltà. Un coinvolgimento di veterinari esterni che è già stato molto apprezzato dalla Commissione EAEVE".

Quanto ai numeri, la comparazione tra numeri di facoltà e numero di studenti immatricolati "può essere notevolmente fuorviante". In ogni corso di laurea in Germania, ad esempio, vengono iscritti molti più studenti che da noi. Ad esempio, solo a Monaco sono iscritti circa 300 studenti, un terzo di tutti gli studenti iscritti ai corsi di laurea in Italia. Di fatto quindi il numero di studenti iscritti in Germania ed in Italia è sostanzialmente simile».

Sul numero complessivo di medici veterinari iscritti all'Ordine, Castagnaro osserva che "circa la metà dei Medici Veterinari iscritti agli Ordini si è iscritto ai corsi di laurea in Medicina Veterinaria prima dell'avvento del numero chiuso (1988) ed abbia quindi un'età compresa tra 45 e 55 anni". Di conseguenza, "ci si può aspettare che la tendenza a crescere del numero dei veterinari si fermi, ed inizi una decisa tendenza alla diminuzione".

Il numero programmato insomma è da rivedere? "Se si tiene in considerazione che la facoltà è l'unica del Nord-Est, il numero di 65 iscrivibili ogni anno è adeguato. Diversa è la situazione a livello nazionale, dove probabilmente esistono invece situazioni critiche". A Padova, "gli iscrivibili al corso di laurea in Medicina Veterinaria sono 65, a fronte di quasi 800 domande. Questo fa sì che il voto soglia per entrare a Padova sia il più alto d'Italia e, di conseguenza, gli studenti iscritti da noi rappresentino un capitale umano eccellente. La percentuale degli studenti che si laureano è sempre superiore al 90%, con un tempo medio di laurea di 6,5 anni, uno dei più bassi d'Italia".