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TARIFFE, IN INTRAMOENIA NON SONO TABU’

TARIFFE, IN INTRAMOENIA NON SONO TABU’
Il tariffario delle prestazioni veterinarie in regime di libera professione è un tabù, è "corporativo" e non garantisce l'utenza. Invece, il tariffario delle prestazioni veterinarie svolte in regime libero professionale dai dirigenti del SSN è un "principio fondamentale". Testo base sul Governo clinico in Commissione Affari Sociali.

L'ANMVI torna a chiedere il riconoscimento del tariffario per le prestazioni veterinarie rese nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e a denunciare il conflitto di interessi nelle norme che disciplinano la libera professione dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale. Un vizio di fondo che si ritrova anche nel testo unificato sul Governo clinico, adottato come testo base in Commissione Affari Sociali. La proposta di testo unificato è del relatore, On Domenico Di Virgilio, ed elenca all'articolo 9 i principi fondamentali dell'attività libero-professionale. Fra questi rientra la determinazione della tariffa professionale.

Il Testo unificato stabilisce che le tariffe dei dirigenti SSN vengano fissate " previo accordo quadro aziendale con le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro, dal singolo dirigente, d'intesa con l'azienda sanitaria locale od ospedaliera, in misura tale da coprire tutti i costi, diretti e indiretti, dell'attività medesima". Anche il Parlamento, come il Ministero della Salute attribuisce alle organizzazioni sindacali una titolarità decisionale che getta dubbi sulla dichiarata volontà superpartes di "evitare il conflitto di interessi con le attività istituzionali".

Per l'Antitrust la fissazione delle tariffe veterinarie penalizza l'utente e altera gli equilibri della concorrenza. Il principio è stato tradotto nella Legge Bersani che ha cancellato il tariffario minimo, negandovi valenza deontologia e di qualità. Problemi che non si pongono al Legislatore, evidentemente, quando riguardano la libera professione dei dirigenti medici del SSN e che non si pongono nemmeno al Garante della concorrenza, che non considera che le Pubbliche Amministrazioni possano fare concorrenza sleale al Privato.

Se è corretto individuare un tariffario intra-extramoenia per le "liste d'attesa", l'ANMVI non vede ragione di negare un tariffario di riferimento (FNOVI) quando le prestazioni sono rese alla Pubblica Amministrazione dai medici veterinari privati e di preferirvi bandi gara al ribasso. In fatto di appropriatezza e qualità della prestazione medica non si dovrebbero applicare due pesi e due misure.

Allegati
pdf TESTO UNIFICATO PDL GOVERNO CLINICO.pdf