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UDINE, IL FUTURO E’ LA RETE DI UNIVERSITA’ DEL NORD EST

UDINE, IL FUTURO E’ LA RETE DI UNIVERSITA’ DEL NORD EST
Aprendo l'Anno Accademico il Rettore della Facoltà di Udine ha indicato nella costruzione di "reti federate di università del Nordest ed europee" la via da seguire per dare "un futuro ai nostri piccoli atenei". Prolusione affidata quest'anno al preside della facoltà di veterinaria: il ruolo dell'Università è di indicare modelli di sviluppo sostenibile delle produzioni animali.

«Costituire reti federate di università del Nordest ed europee, attraverso una forte cooperazione tra le Università dell'area Alpino-Adriatica, che interessi, in particolare, i livelli più alti di educazione universitaria e post-universitaria, come i Master e i Dottorati di ricerca».

Così il rettore dell'università di Udine, Cristiana Compagno, in occasione dell'inaugurazione del XXXIII anno accademico dell'ateneo friulano, ha delineato la via capace di «dare un futuro ai nostri piccoli atenei e aprire spazi inesplorati di azione comune anche ai nostri territori, disegnando nuove reti di cooperazione interuniversitaria a cavallo di Paesi e culture».

Nella sua prolusione, il preside della facoltà di Medicina Veterinaria, Bruno Stefanon, ha messo in evidenza come la ricerca nel settore delle scienze animali dovrà identificare le soluzioni per fare fronte alla domanda sempre più crescente di alimenti di origine animale, focalizzandosi, dunque, sulle biotecnologie animali, sull'alimentazione e sulle tecnologie di allevamento, sul recupero di energia dalle deiezioni e dalle biomasse.

«Considerata la dinamica di crescita dei consumi di alimenti di origine animale - ha sottolineato Stefanon - il ruolo delle scienze e delle produzioni animali diventa uno dei fattori chiave per garantire una stabilità economica e sociale, sia nei Paesi occidentali, sia in quelli emergenti. Il ruolo dell'Università, sede naturale della ricerca e della formazione, sarà centrale, per trovare e proporre i modelli di sviluppo sostenibile capaci di affrontare questa sfida futura».