L'applicazione di una marcatura, quale segno di identificazione individuale, puo' essere ritenuta sufficiente ad assicurare il monitoraggio dei flussi commerciali sul territorio nazionale. Ciò vale in particolare per alcune specie di uccelli incluse nell'allegato B al regolamento (CE) 338/1997, facilmente e comunemente allevate in cattivita', il cui prelievo in natura risultasse, in base ai dati disponibili, non significativo. Il decreto interviene anche sull'individuazione dei soggetti tenuti alla compilazione del registro, escludendo varie categorie da questo adempimento.
Semplificazioni che alleggeriranno il carico burocratico degli operatori, favorendo il mercato regolare e trasparente. Si tratta di un precedente importante, secondo AISAD che, dopo gli uccelli, auspica possa essere esteso ad altre specie.
Riconoscere la marcatura è un passaggio normativo premiante, che secondo Camillini " ha la stessa valenza del grande sforzo di identificazione certa che si sta portando avanti per cani e gatti ed è una garanzia per chi acquista a dispetto di filiere dubbie o proposte su Internet". E' fondamentale, conclude Camillini, che questa svolta avvenga non per circolari o note esplicative, ma con la forza di un intervento legislativo.
Quello della semplificazione burocratica è un principio a cui dovrà essere improntato anche il programma di lavoro della Commissione scientifica Cites, oggi gravata da una mole di pratiche da sbrigare che potrebbero trovare rapida evasione restituendo alla Commissione un ruolo più eminentemente scientifico e di intervento non routinario.
La modifica della composizione e dei criteri di lavoro della Commissione Cites è una proposta avanzata da ANMVI che è stata subito condivisa dal Ministero della Salute e dalla FNOVI. L'auspicio, formulato anche da AISAD, è di proseguire sulla strada tracciata dal Decreto 5 ottobre 2010.
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