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FISCO E CRISI AIUTANO LA CONCORRENZA SLOVENA

FISCO E CRISI AIUTANO LA CONCORRENZA SLOVENA
I proprietari di animali varcano la frontiera per un risparmiare il 30 per cento sulle spese veterinarie. Renato Del Savio, Presidente dell'Ordine di Udine, denuncia una concorrenza favorita da un sistema economico dove la tassazione è più bassa e c'è un diverso potere d'acquisto. ANMVI: l'IVA penalizza le prestazioni dei veterinari italiani in Europa.

La concorrenza slovena viene avvertita dalla categoria. Anche nel campo veterinario si può parlare di trasfertismo sanitario, sulla scorta del turismo odontoiatrico verso i Balcani. I proprietari di animali si rivolgono ai camici bianchi stranieri per poter risparmiare un 30 per cento circa, un risparmio - precisa il presidente dell'Ordine dei veterinari di Udine, Renato Del Savio - dovuto al sistema economico della Slovenia: inferiore tassazione e diverso potere d'acquisto".

La pressione della concorrenza da Est è nota ai "veterinari frontalieri". "I colleghi sloveni capiranno tra qualche anno se l'introduzione nell'euro sia stata per loro cosa buona o no, nel frattempo - spiegava Fulvia Ada Rossi (Ordine di Trieste) su 30giorni già a settembre del 2009 - le loro tasse sui guadagni e le loro spese di gestione sono sicuramente minori rispetto alle nostre e a livello di controlli (sanitari e sulla qualità, lo sanno i nostri clienti quanto ci costa adeguarci alla ex legge 626?) non hanno nemmeno l'obbligo delle vidimazioni dei registri... quindi anche solo ipotizzare un pareggio dei costi delle prestazioni è per ora impensabile".

Per l'ANMVI, la denuncia del Presidente del Savio rimette l'accento sull'importanza di calmierare l'IVA sulle prestazioni veterinarie. Al Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel prospettare la necessità di ripensare il trattamento fiscale delle cure veterinarie, era stata posta una questione di concorrenzialità delle prestazioni italiane sul mercato comunitario, in relazione alla libera circolazione dei servizi e delle professioni e alla necessità di armonizzare le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto, pena la scarsa competitività della veterinaria nazionale.

Scenari foschi anche per i veterinari freschi di studi, secondo il Presidente Del Savio. Infatti, la congiuntura economica in affanno non consente ai giovani laureati di intravedere prospettive certe. "I problemi occupazionali sono seri: gli inserimenti lavorativi non sono facili", ha dichiarato Del Savio durante l'assemblea annuale svoltasi all'Istituto Zooprofilattico (Basaldella), anche perché le Università continuano a sfornare veterinari in una mercato che non riesce ad assorbirli e, in molti casi, "la preparazione dei giovani colleghi da parte delle istituzioni accademiche non risulta sempre adeguata; noi dobbiamo preoccuparci anche in questi casi di dare più valore ai professionisti e alla professionalità". L'esubero si attesta attorno al 10-15 per cento. In provincia di Udine si contano 215 veterinari, con una crescita costante, anche delle donne.