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BERSANI RILANCIA: MODERNIZZARE GLI ORDINI

BERSANI RILANCIA: MODERNIZZARE GLI ORDINI
Si torna a parlare di liberalizzazioni. La ricetta di Bersani: modernizzare il ruolo e l'assetto degli Ordini professionali, garantire pari opportunità alle giovani generazioni, riformare il tirocinio, prevedendo una durata limitata ed un equo compenso, equiparare le professioni intellettuali ai servizi, riconoscere le professioni non regolamentate. Penocchio (FNOVI): pronti a incontrare Bersani. La politica torna a parlare di liberalizzazioni. La ricetta del Segretario del PD, On Pierluigi Bersani, autore della famigerata Legge n. 248 del 4 agosto 2006, è in cinque punti:

1. Modernizzare il ruolo e l'assetto degli Ordini professionali
La modernizzazione è necessaria per qualificare l'esercizio delle professioni, assicurare gli obblighi di corretta e trasparente informazione agli utenti, la concorrenza e la credibilità della professione nonché per tutelare l'interesse pubblico risolvendo situazioni di conflitto. Non meno importante è ridurre in maniera incisiva i costi, a carico degli iscritti, per il funzionamento degli organi e delle strutture amministrative degli Ordini.

2. Garantire pari opportunità alle giovani generazioni
Accorciare la distanza tra le fasi di studio e accesso all'esercizio effettivo della professione, eliminare qualunque requisito di età o anzianità di esercizio nell'accesso alle cariche elettive degli organi nazionali e territoriali degli Ordini e infine prevedere sostegni e borse di studio per giovani professionisti in situazioni di disagio economico.

3. Riformare il tirocinio, prevedendo una durata limitata ed un equo compenso

4. Equiparare le professioni intellettuali al settore dei servizi
L'equiparazione è necessaria ai fini del riconoscimento delle misure (comunitarie e nazionali) di sostegno economico per lo sviluppo dell'occupazione e degli investimenti, con particolare riferimento ai giovani.

5. Riconoscere le professioni non regolamentate
Vanno regolate le libere associazioni costituite su base volontaria e senza diritto di esclusiva tra professionisti (sono circa 3 milioni) che svolgono attività non regolamentate in Ordini, attribuendo ad esse anche compiti di qualificazione professionale.

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