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UMBRIA, INTERROGAZIONE SUI SERVIZI VETERINARI

UMBRIA, INTERROGAZIONE SUI SERVIZI VETERINARI
Quali gli interventi della Regione in ordine all'organizzazione del sistema veterinario? Interrogazione alla Giunta dell'Umbria del capogruppo dell'Udc: manca una direzione regionale veterinaria unica e indipendente, precari convenzionati "sempre più legati ad una forte discrezionalità delle direzioni generali delle Asl e per questo condizionati da una sorta di ricatto". Chiesta l'immediata applicazione del contratto Sisac e regolari concorsi.

"Quali gli interventi della Regione Umbria in ordine all'organizzazione del sistema veterinario e se intende ripristinare a livello centrale una direzione regionale veterinaria unica e indipendente, con analogo assetto sui territori, secondo criteri uniformi e rispettosi delle peculiarità delle mansioni veterinarie".

Lo chiede, attraverso una interrogazione, il capogruppo dell'Udc, Sandra Monacelli che, in ordine "all'incresciosa situazione dei precari", chiede alla Giunta regionale dell'Umbria  "se intende creare percorsi di stabilizzazione e di tutela, a partire nell'immediato dall'applicazione del contratto Sisac previsto per legge e se intende, in ordine alle future coperture di posti, procedere finalmente con regolari concorsi, a partire dagli apicali, nel rispetto dei tempi di vacanza contrattuale".

Monacelli evidenzia come "a fronte di un silenzio generale calato sulla vicenda giudiziaria, continuano ad emergere situazioni nella sanità umbra dai racconti spesso anonimi, di privati cittadini o da denunce fatte sulla stampa da soggetti competenti, che ritraggono un sistema dai contorni sempre più torbidi ed incresciosi. Nello specifico - spiega - i servizi veterinari, che svolgono un'attività volta a tutelare la sicurezza alimentare e quindi la salute dell'essere umano, presentano problematiche di una certa gravità e protratte da tempo, nonostante i ripetuti appelli e richieste da parte della segreteria regionale umbra del sindacato dei veterinari (SIVeMP) e della Federazione Veterinari e Medici (FVM), che ad oggi non risultano aver avuto il minimo riscontro da parte delle istituzioni regionali, ma anzi vengono impunemente perpetrati atteggiamenti che, laddove denunciati da organismi ufficiali, meriterebbero attenzione anche da parte della Magistratura".

In merito all'organizzazione del servizio, per l'esponente centrista "i competenti uffici regionali non rispettano i principi che dovrebbero essere uniformi rispetto a quelli del decreto legislativo 229/99, in quanto manca una direzione regionale veterinaria unica e indipendente, dal momento che chi emana provvedimenti dirigenziali in materia è un medico senza le dovute competenze. Viene quindi a mancare il ruolo politico sanitario di chi dovrebbe risolvere fondamentali problematiche con l'adeguata competenza, con effetti sul territorio in termini di chiarezza di programmazione e indirizzo sull'attività di prevenzione veterinari.
Inoltre - aggiunge il capogruppo Udc - tale dirigente, comandato in quanto dipendente dell'Asl, è coadiuvato da due medici veterinari, di cui uno anch'esso comandato dall'Asl, comportando così evidenti disparità di trattamento economico rispetto a chi svolge determinati compiti come dipendente regionale.

Per l'individuazione degli incarichi dirigenziali dei medici veterinari - rimarca Monacelli - non sono stati mai adottati criteri uniformi nelle quattro Asl, che dovrebbero tenere conto della prevalente attività operativa di controllo strettamente correlata al territorio, molto frequente e non delegabile a tecnici della prevenzione come per i medici, e dell'appartenenza a precise discipline specialistiche, che in alcuni casi, ha determinato spostamenti impropri non per esubero, ma per coprire gravi carenze di personale".

Sulle consistenze organiche e i percorsi concorsuali, l'esponente centrista sottolinea che "i concorsi per l'accesso di ruolo da dirigente veterinario dipendente, con procedure trasparenti come prevede il DPR 483/97, sono raramente espletati e non garantiscono nemmeno il turn over essenziale. In particolare, - osserva - per la copertura dei posti di direttore di servizio si è ricorsi in alcuni casi, in modo improprio e surrettizio, all'uso illegittimo dell'art.15 septies del decreto legislativo ‘229/99', per conferire con discrezionalità forzata l'incarico apicale di direttore di servizio, talvolta diventato poi direttore di dipartimento, discrezionalità prevista dallo stesso DPR 484/97, ma solo a seguito di concorso pubblico, dalla cui graduatoria di idonei viene scelto il dirigente in ragione del suo curriculum professionale".

Per Monacelli "risulta particolarmente aggravata la situazione dei precari convenzionati con contratti atipici, sempre più legati ad una forte discrezionalità delle direzioni generali delle Asl e per questo condizionati da una sorta di ricatto, essendo privati dei relativi diritti, ai quali non è stato mai applicato per tutto il quadriennio neanche il contratto Sisac previsto per legge. In alcuni casi addirittura - fa sapere -, agli stessi vengono fatte espletare impropriamente le mansioni di ufficiale di polizia giudiziaria, assolutamente incompatibili con lo stato giuridico attribuito a questo tipo di figura professionale, in quanto libero professionista e quindi con gravi potenziali conflitti di interesse, rendendo quantomeno difficoltoso l'obbligo di garantire un ruolo terzo nei controlli rispetto ai produttori, a favore della tutela della salute dei consumatori".

Il capogruppo dell'Udc aggiunge che, "anche nel recente congresso nazionale dei Veterinari pubblici, nel corso del quale è stata svolta un'indagine da cui emerge la grave carenza di personale, è stato denunciato il continuo ricorso a provvedimenti tampone mediante incarichi a professionisti aggregati ai Servizi veterinari con tipologie contrattuali improprie e non regolate da accordi collettivi. In questo modo - conclude Monacelli - viene a determinarsi una disarticolazione dell'organizzazione delle strutture e un indebolimento del livello prestazionale e strategico delle attività di sanità pubblica veterinaria, con conseguenze verso la salute dei cittadini". RED/as