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ECM, ANCHE I DENTISTI SI CHIAMANO FUORI

ECM, ANCHE I DENTISTI SI CHIAMANO FUORI
Come l'ANMVI anche i dentisti dell'ANDI criticano le regole ECM per i liberi professionisti: così com'è organizzato, il sistema ECM penalizza eccessivamente i liberi professionisti e non è garanzia di un reale e qualificato aggiornamento. E la Commissione Albo Odontoiatri, dopo qualche incomprensione iniziale, li appoggia.

L'ANDI, l'Associazione Nazionale dei Dentisti Italiani che fa parte con ANMVI di Confprofessioni Sanità, ha ufficializzato la propria contrarietà verso il sistema di Educazione Continua in Medicina. Durante l'ultimo Consiglio Nazionale della CAO, il Presidente ANDI Gianfranco Prada ha svolto un intervento di saluto in cui ha ribadito le critiche dei liberi professionisti al sistema ECM.

Approfittando della presenza del Presidente Nazionale CAO (Commissione Albo Odontoiatri) Giuseppe Renzo (coordinatore del gruppo di lavoro sui liberi professionisti all'interno della Commissione Nazionale ECM) Prada ha spiegato che così com'è organizzato, il sistema ECM penalizza eccessivamente i liberi professionisti e non è garanzia di un reale e qualificato aggiornamento.

Il Presidente Renzo, nel suo intervento di replica, ha sottolineato come le tesi sostenute dal Presidente Prada siano condivisibili e rispecchino anche il pensiero della CAO Nazionale. E' la stessa ANDI a riferirlo in una newsletter informativa.

Secondo ANDI, che ha presentato le proprie tesi all'ultimo forum di Cernobbio sull'ECM, siamo di fronte a "un sistema obbligatorio di aggiornamento, che mai ha soddisfatto le necessità dei liberi professionisti e degli odontoiatri in particolare". ANDI quindi "con profonda amarezza e disagio deve riscontrare che quanto indicato nell'Accordo Stato-Regioni per favorire i liberi professionisti non ha di fatto sortito effetti positivi ed anzi si è giunti a definire un sistema ancora più complesso e penalizzante".

ANDI, nei tempi in cui non risultava da norme legislative certe l'obbligo di adesione per la libera professione al sistema ECM, aveva cercato di evitare ai propri Iscritti la rigidità e la burocrazia di tale impianto, arrivando sino al ricorso al TAR Lazio, conclusosi purtroppo con una sconfitta.

ANDI ha richiesto ai Ministri dell'Economia la piena deducibilità dei costi sostenuti, come misura indispensabile per l'avvio del sistema, nessuna risposta si è avuta. Dall'anno 2011 il sistema dovrebbe "andare a regime", ma dalla Conferenza sull'ECM di Cernobbio sono emerse solo regole e indicazioni negative per quanto riguarda i liberi professionisti.