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PALERMO, IPPIATRA ASSOLTO: NON ERA DOPING

PALERMO, IPPIATRA ASSOLTO: NON ERA DOPING
Dopo sei anni, il carcere e il processo sono stati tutti assolti: il fantino, l'allevatore, il veterinario e il proprietario di un deposito di farmaci. Rispondevano di associazione a delinquere finalizzata alla somministrazione di sostanze dopanti. La vicenda risale al 2004 e partì da un esposto anonimo.

Finirono in carcere e poi sotto processo con l'accusa di avere dopato i cavalli per assicurarsi la vittoria delle gare. Dopo sei anni, sono stati tutti assolti. Protagonisti della vicenda un noto fantino palermitano, un allevatore, un suo dipendente, il veterinario e il proprietario di un deposito di farmaci. Rispondevano di associazione a delinquere finalizzata alla somministrazione di sostanze dopanti.

La vicenda risale al 2004 e partì da un esposto anonimo in cui si denunciavano gare di cavalli truccate, ma nel corso del processo non sono state individuate competizioni "alterate", né alcuna corsa è stata annullata dalla giustizia sportiva. Sugli animali, inoltre, non sono mai state effettuate analisi o prelievi per accertare l'assunzione di sostanze dopanti.

Al centro dei fatti secondo l'accusa, ci sarebbe stato il fantino. Il veterinario avrebbe somministrato le sostanze acquistate nel deposito. L'inchiesta si basava su alcune intercettazioni telefoniche in cui si accennava all'uso di farmaci, ma i legali degli imputati hanno dimostrato che si trattava di medicine usate per curare gli animali. (fonte: Il Giornale di Sicilia)