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SICILIA, SCIPPATA INDENNITA’ A VETERINARI SSN

SICILIA, SCIPPATA INDENNITA’ A VETERINARI SSN
L'assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, ha firmato una circolare in base alla quale l'indennità di specificità medica viene corrisposta "esclusivamente a quelle aree professionali della dirigenza medica e veterinaria alle quali sono affidati compiti assistenziali, di diagnosi e cura e di tutela della salute pubblica".

"Tutti i dirigenti medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale non possono che essere impegnati nella tutela della salute pubblica".

Per questo Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, e Renato Costa, segretario regionale Fp Cgil Medici della Sicilia diffidano pertanto la Regione Sicilia e le aziende sanitarie dal portare avanti l'"iniqua iniziativa" intrapresa dall'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che con una Circolare ha chiesto ai direttori generali una ricognizione dei dirigenti medici e veterinari che non erogano direttamente prestazioni sanitarie e a cui, per questo, sarebbe stata corrisposta indebitamente, secondo l'assessore, l'indennità di specificità medica.

L'incremento, secondo la circolare, "deve essere corrisposto esclusivamente a quelle aree professionali della dirigenza medica e veterinaria alle quali sono affidati compiti assistenziali, di diagnosi e cura e di tutela della salute pubblica".

Parole che hanno suscitato "stupore ed incredulità" in Cozza e Costa, che sottolineano come l'indennità di specificità medica sia è "un istituto di carattere generale del trattamento economico fondamentale sottoscritto nel contratto nazionale fin dal 1996 e giustamente sempre corrisposto a tutti i dirigenti medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale, che non possono non essere impegnati nella tutela della salute pubblica".

"Non vorremmo - concludono i sindacalisti - che proprio dal Sud parta una campagna di frantumazione del contratto nazionale, in accompagnamento ad un federalismo che rischia di ledere i diritti alla salute dei cittadini e il diritto al contratto nazionale dei medici e di tutti gli operatori della sanità".