Il fatto
Il caso riguarda una scuderia costituita sotto forma di Associazione no profit, nella quale, oltre alle attività riservate ai soci, venivano saltuariamente impartite lezioni di equitazione e ricoveri di cavalli a pagamento.
Per tale circostanza, l'ufficio aveva notificato all'ente un avviso di accertamento in materia di Irpeg, Irap e Iva, contestando l'esercizio di attività imprenditoriale non dichiarata. In particolare, l'atto impositivo era scaturito da un processo verbale di constatazione della Guardia di finanza che, nel corso di una verifica ispettiva, aveva rilevato in contabilità avvenuti pagamenti per lezioni di equitazione.
La scuderia si è opposta alla pretesa sostenendo che, in base al proprio statuto, doveva essere applicato il regime agevolativo per le associazioni non aventi finalità lucrative, ma la pretesa non ha trovato accoglimento in primo grado, il cui giudizio è stato ribaltato in appello, laddove la Commissione regionale ha ritenuto che i modesti compensi, percepiti dal no profit per lezioni di equitazione e ricovero di cavalli, non inficiassero la finalità non commerciale cristallizzata nello statuto.
L'Amministrazione finanziaria ha presentato ricorso in Cassazione ottenendo soddisfazione.