• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31463

INTRAMOENIA, ANMVI SCRIVE A FAZIO

INTRAMOENIA, ANMVI SCRIVE A FAZIO
E' solo una bozza, ma non promette nulla di buono né di meglio. L'ANMVI scrive a Fazio. Tanto valeva dire ai sindacati: fate voi. La libera professione dei veterinari del servizio sanitario nazionale (un diritto, certo, ma così poco necessaria...) viene utilizzata per fare prestazioni sugli animali da compagnia, vale a dire per invadere terreni di competenza altrui.

E' solo una bozza, ma non promette nulla di buono né di meglio. Certo, l'intesa proposta dal Ministro Ferruccio Fazio alle Regioni sulla libera professione dei medici e dei veterinari del SSN insiste sulla non conflittualità con i compiti d'istituto e mette dei paletti all'intramoenia per evitare che le prestazioni a pagamento superino quelle istituzionali gratuite.

"Ma sono principi belli da leggere- commenta Carlo Scotti (ANMVI)-  che, nei fatti, non serviranno a lavare il peccato originale dell'apparentamento della veterinaria alla medicina umana. Quali sono le liste d'attesa della veterinaria pubblica? Quali le prestazioni che i cittadini chiedono, a pagamento per giunta, alla veterinaria pubblica e che questa non è in grado di soddisfare nei tempi e nei luoghi deputati? Le ispezioni al macello? I controlli sul trasporto degli animali? Certo che no. La libera professione dei veterinari del servizio sanitario nazionale (un diritto, certo, ma così poco necessaria ...) viene utilizzata per fare prestazioni sugli animali da compagnia, vale a dire per invadere terreni di competenza altrui".

"E' vero -prosegue Scotti-  che le modalità delle prestazioni libero-professionali da parte dei dirigenti veterinari, dovranno essere stabilite "con gli adattamenti necessari in relazione alle tipologie dei destinatari e alle specifiche caratteristiche dell'attività", ma l'esperienza ci legittima a coltivare il beneficio del dubbio".

Nella bozza ci sono altre anomalie che l'ANMVI ha fatto notare in una lettera al Ministro della Salute Ferruccio Fazio: "Da un lato, l'esercizio dell'attività libero-professionale è disciplinata in accordo con le organizzazioni sindacali, dall'altro queste stesse organizzazioni sono presenti negli organismi (paritetici) che devono verificare che non insorga un conflitto di interessi, che non si creino situazioni di concorrenza sleale e quindi concorrere a definire le eventuali relative misure sanzionatone. La definizione delle tariffe, poi, è affidata ai dirigenti interessati, previo accordo in sede di contrattazione collettiva integrativa.

"Si poteva addirittura convocare i sindacati e dir loro "fate voi"- conclude Scotti-  Si ammette una vera e propria seconda vita per il dirigente SSN che, tolto il camice della Asl, si presenterà sul mercato delle prestazioni veterinarie in forme inevitabilmente sleali, a tariffe non concorrenziali per i veri liberi professionisti e forte di un peso tale presso l'utenza da porsi in posizione dominante e perciò stesso scorretta. Cose già viste, ma intollerabili. Per questo ci siamo rivolti al Consiglio di Stato".