• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31487

TAGLI E RIFORME, IL POLO DI LODI E’ INCOMPLETO

TAGLI E RIFORME, IL POLO DI LODI E’ INCOMPLETO
"Il Terzo Accordo di programma non si è mai concretizzato e il rischio è che le trasformazioni in atto in ambiente universitario modifichino le prospettive". Sono le dichiarazioni di Luigi Bonizzi direttore di Dipartimento all'Università degli Studi di Milano sul polo di Lodi della Facoltà di Veterinaria. Incompleto il trasferimento da Milano.

«La Stu (società di trasformazione urbana) che avrebbe dovuto dare il via ai lavori, in 5 anni non è mai stata costituita; la progettazione è stata effettuata su un possibile sviluppo previsto 10 anni fa, quando la Facoltà era in espansione, mentre adesso, come tutte le università italiane, risente di tagli e riforme. Sono preoccupato per il destino dell'Università a Lodi: di certo, non possiamo lasciare che passino altri 5 anni senza fare niente». Luigi Bonizzi, dopo aver coordinato per 5 anni il trasferimento di Veterinaria da Milano a Lodi, ora è direttore di Dipartimento all'Università degli Studi di Milano.

«Nella sede universitaria di Lodi - dichiara- avrebbero già dovuto esserci le aule e i laboratori, gli uffici per il trasferimento di tutta la Facoltà - spiega - invece sono stati realizzati solo gli edifici relativi alla parte clinica e zootecnica. Non c'è possibilità di svolgere le materie propedeutiche, le biotecnologie, la ricerca. Chi frequenta Veterinaria, che è a numero chiuso, è obbligato a seguire i corsi dividendo la settimana tra Milano e Lodi. Ma chi segue altri indirizzi, meno sanitari e più zootecnici, come quello di produzione animale, può scegliere altre università, a Parma o Bologna».

In questi 5 anni, rimarca Bonizzi, non è stato costruito più niente, il Terzo Accordo di programma non si è mai concretizzato e il rischio è che le trasformazioni in atto in ambiente universitario modifichino le prospettive: «Quando è nata l'idea di venire a Lodi c'erano 160 docenti e l'obiettivo era di arrivare a 200: a Milano gli spazi non erano più sufficienti. Oggi i docenti sono 145 e quelli che vanno in pensione non vengono sostituiti. Questo è un freno insieme al fatto che è cambiata la dirigenza, che la riforma toglie potere alle Facoltà a favore dei Dipartimenti. Gli stessi corsi di laurea in questi anni sono cambiati e non sappiamo come saranno tra 5 anni, ma la progettazione è stata fatta sui modelli esistenti 10 anni fa. C'è dunque pure il rischio di realizzare una struttura grandiosa, non adeguata alle reali esigenze. A mio avviso bisogna sedersi attorno ad un tavolo e ridiscutere tutto».


Mauro Di Giancamillo, direttore sanitario che oggi sostituisce Bonizzi a Lodi, ammette che le aspettative sono state parzialmente deluse («sicuramente il progetto ha avuto rallentamenti, dovuti anche alla crisi economica ed andare avanti e indietro tra Milano e Lodi non è affatto agevole») ma, aggiunge, ci sono anche note positive. «Per il centro zootecnico - dice -, siamo pieni di animali: dalle vacche ai pesci. Gli stranieri ci credono e abbiamo ottenuto dei contratti di ricerca dall'estero, anche se i frutti economici si vedranno solo fra un anno. Un mio collega, che si occupa di tumori di animali, ha richieste anche dal territorio. Siamo riusciti ad organizzare anche corsi, italiani e internazionali, su cani, gatti e cavalli: a luglio c'è stato persino chi è arrivato dalla Nuova Zelanda. Sicuramente il trasferimento non completato ci rende la vita difficile, le aspettative sono ridotte, ma ci sono buoni segnali di sviluppo dell'attività clinica». (fonte:ilgiorno.it)