Chi possiede cavalli, asini, muli e bardotti o altre specie della famiglia equina non in regola con gli obblighi di identificazione dettati dall'anagrafe (in base all'art. 3, del regolamento n. 504/2008/Ce e all'art. 3, del decreto Mipaaf, 29 dicembre 2009), potrebbe presto incappare in una multa tra 900 e 4.500 curo per ogni capo non regolarmente identificato.
Chi, invece, toglie o sostituisce, senza autorizzazione, il dispositivo elettronico di identificazione individuale (transponder) installato sugli animali verrà colpito da una sanzione compresa tra tremila e 18 mila euro a capo. Infine, chi modifica o falsifica i documenti di identificazione degli equidi (il cosiddetto passaporto), sarà punito da multe pesantissime. Anche qui tra tremila e 18 mila euro a documento.
Per chi, invece, decide di installare il transponder sull'animale, senza l'ok degli enti o delle organizzazioni abilitate a rilasciare l'autorizzazione, la multa sarà compresa tra 900 e 4.500 euro a capo; ma la sanzione non scatterà se ai servizi veterinari occorre l'identificazione degli equidi, per emergenze sanitarie. Le organizzazioni riconosciute ad autorizzare l'uso di transponder sono l'Unione nazionale razze equine (Unire), l'Associazione italiana allevatori (Aia), le associazioni nazionali allevatori (Ana) e le associazioni provinciali allevatori (Apa).
Tra 300 e 1.800 euro a capo dovrà pagare, poi, chi introduce in azienda o porta via un animale senza passaporto equino. Raffica di sanzioni di diversa "taglia" sono invece previste per chi non comunica con le organizzazioni di cui sopra; per chi omette di compilare e aggiornare il registro aziendale di carico e scarico per il proprio allevamento (tra 300 e 1.800 euro); per chi non completa la compilazione del passaporto equino (da 300 a l. 800 euro a passaporto) e per i macellatori che non rispettano le regole (da 150 a 900 euro a capo macellato). ( fonte: Italia Oggi)
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