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FARMACO VETERINARIO, LA PAROLA AD AISA

FARMACO VETERINARIO, LA PAROLA AD AISA
"Un tema caldo ma ingigantito", quello dell'uso in deroga secondo Roberto Cavazzoni direttore di AISA, in trasmissione ieri a Rtb Network ospite del palinsesto Fnovi. Dall'industria della salute animale risposte e aperture sui principali temi di attualità del farmaco veterinario.

"Un tema caldo ma ingigantito", quello dell'uso in deroga secondo Roberto Cavazzoni Direttore di Aisa e superabile in poco tempo se si tratta di individuare una disponibilità di principi attivi. Per garantire innovazione, sviluppo e occupazione l'industria del farmaco ha bisogno di "punti fermi" e l'uso in deroga deve restare "limitato ed eccezionale".

La voce delle industrie della salute animale è stata ascoltata ieri su Rtb Network (Sky 829) nell'ambito del ciclo di trasmissioni televisive realizzate dalla Fnovi. Il direttore di Aisa-Federchimica, Roberto Cavazzoni, ha risposto alle domande dei Colleghi Eva Rigonat, Giorgio Neri e Andrea Setti sui principali nodi della legislazione nazionale e comunitaria, in vista della sua revisione.

A partire dal cosiddetto "1-1-1 concept" (1 dossier, 1 assessment, 1 autorizzazione) obiettivo sostenuto da IFAH, in vista dell'imminente revisione da parte della Commissione Europea della Direttiva sul farmaco veterinario. "Si è visto che le tre metodologie non hanno sortito gli effetti sperati e che ci sono problemi nella circolazione dei farmaci da 1 Paese all'altro- commenta Cavazzoni. "Con questa proposta- ha spiegato- si cerca di snellire la procedura, con vantaggi per l'industria che vedrebbe allargato il bacino di utenza e per il medico veterinario che avrebbe una maggiore disponibilità di farmaci e una omogeneità di procedure: stessi stampati, stessi tempi di sospensione e date di scadenza".

La visione di AISA sulla dispensazione diretta del farmaco veterinario è "molto positiva e favorevole", intesa "come canale aggiuntivo a quello dei grossisti e dei farmacisti". I benefici sono molteplici anche rispetto alla compliance e alla soddisfazione e comodità del proprietario. Ma Cavazzoni "mette in guardia" i veterinari: "oggi - spiega- il canale distributivo garantisce un controllo di stoccaggio e di conservazione e anche il veterinario dovrà adeguarsi a questi standard di garanzia". Certo, osserva, "potrebbe essere una fonte di reddito, anche se resta il problema dell'adeguamento delle aliquote fiscali".

Sui vaccini come medicinali ad uso esclusivo, il problema si pone più per il settore degli animali da reddito. Come gestire il caso delle terapie di massa ad esempio nel settore degli avicoli? "Oggi, in alcuni settori- dichiara il direttore di AISA- non ci sono le condizioni perché il vaccino sia in mano solo al veterinario". Sui mangimi medicati, "la criticità esiste" ha dichiarato Cavazzoni e da AISA è arrivato un "appoggio completo alla semplificazione".